Autostrade in CAOS: paghi il pedaggio e poi ti TRUFFANO con un SECONDO addebito da 5€ | Sicilia sotto assedio

autostrada vista dall'alto - teleone.it
Truffe sempre più diffuse, e non solo online: un nuovo caso particolare e recente, avvenuto nell’isola
Negli ultimi anni le truffe si sono evolute e moltiplicate, e non solo nella loro “dimensione” digitale, ma anche nella realtà quotidiana. Non basta più proteggersi solo da e-mail sospette o falsi siti: sempre più spesso, anche per strada, ci si può imbattere in raggiri studiati nei minimi dettagli.
Fortunatamente, a fare da argine a questa ondata ci pensano spesso i social network, dove circolano video di cittadini che smascherano le tecniche più subdole usate dai truffatori. Una delle truffe più diffuse è quella del cosiddetto “specchietto rotto“: un malintenzionato colpisce appositamente la vostra auto o simula un danno per poi chiedere un risarcimento immediato in contanti. Molti, per paura o fretta, pagano senza accertarsi della verità.
Altri casi riguardano finte raccolte fondi, falsi tecnici del gas o sedicenti volontari che approfittano della buona fede delle persone, soprattutto anziane. In tutti questi casi, il consiglio è uno solo: non agire mai d’impulso, prendere tempo e, se si hanno dubbi, contattare subito le forze dell’ordine.
Ma non finisce qui: anche in estate, in un periodo dove si è più spensierati e vulnerabili, nuove truffe emergono soprattutto nei luoghi ad alta affluenza come le autostrade.
Nel mirino finiscono anche i caselli autostradali: il caso in Sicilia
Entrando nel dettaglio, in Sicilia si è verificato un episodio emblematico che ha coinvolto centinaia di viaggiatori. Precisamente nei pressi di Catania, al casello di San Gregorio, due donne appiedate stazionavano vicino all’entrata autostradale. Il loro obiettivo? Chiedere tra i 2 e i 5 euro in cambio della consegna del biglietto per il pedaggio.
Molti automobilisti, sotto pressione o in coda, hanno consegnato la somma senza riflettere, credendo si trattasse di un nuovo tipo di pedaggio o di un servizio speciale. In realtà, si trattava di una vera e propria truffa, priva di qualsiasi autorizzazione, messa in atto in un’area estremamente delicata per la viabilità e la sicurezza. Ma spieghiamo meglio quel che è successo.

I controlli e l’intervento della polizia
La polizia stradale del Compartimento “Sicilia Orientale” è intervenuta immediatamente, fermando le due donne, già note alle forze dell’ordine per reati simili. Le truffatrici erano state denunciate ben 77 volte in passato e già segnalate per molestie agli automobilisti. La loro attività era completamente abusiva e rappresentava un grave rischio per la circolazione stradale. Su richiesta della Questura di Catania, è scattato per entrambe il provvedimento di Daspo Urbano (DACUR), che vieta loro l’accesso all’area del casello di San Gregorio. Una misura necessaria per garantire sicurezza e tutela ai viaggiatori, specialmente in un periodo come quello estivo in cui l’afflusso aumenta sensibilmente.
Nel frattempo, i controlli da parte della polizia stradale sono stati intensificati su tutto il territorio siciliano, soprattutto nei punti di collegamento strategici come quelli tra aeroporti e autostrade. L’obiettivo è evitare che truffe di questo tipo si ripetano e proteggere gli automobilisti da raggiri sempre più ingegnosi.