Il siciliano rinchiuso all’Alligator Alcatraz: “Fateci uscire da questo incubo: noi con catene ai piedi, come cani”

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“Siamo letteralmente in gabbia, come in un pollaio. Fateci uscire da questo incubo». E’ l’appello lanciato alle autorità italiane dai microfoni del Tg2 da Gaetano Mirabella Costa, l’italiano originario di Fiumefreddo di Sicilia (Catania) detenuto da 8 giorni nel centro per migranti irregolari, noto come Alligator Alcatraz, che sorge sulle paludi della Florida, le famose Everglades popolate da alligatori, coccodrilli e pitoni.
«Non ho la possibilità di parlare con un avvocato e nemmeno con un giudice, non so bene che reato mi viene contestato», aggiunge il 45enne di origini siciliane che denuncia: «Siamo in 32 in una gabbia, i bagni sono aperti, tutti ti vedono quello che fai». La madre, Rosanna Vitale, ha riferito sempre al Tg2 che l’uomo era stato portato in udienza «con catene ai piedi e catene alle mani, come un cane».
«Ho sentito mio figlio, l’unica cosa positiva è che ha la possibilità di parlare al telefono – ha aggiunto la donna -. Mi ha detto “mamma è da dieci giorni che non vedo il sole”. Ci sentiamo al telefono, lui si mette in fila e ci chiama quando è il suo turno. Penso che le condizioni di detenzione siano molto dure. Al momento non siamo stati contattati da nessuno per affrontare questa situazione». «Speriamo – ha detto ancora Rosanna Vitale – che possa rientrare presto in Italia e faremo di tutto perchè ciò avvenga. Lui abitava in Florida a Gainsville. È andato negli Stati Uniti nove anni fa a cercare lavoro ed è sposato».
Angelo Torrisi, sindaco di Fiumefreddo di Sicilia, comune dove vive la famiglia Mirabella, afferma di «aver saputo della vicenda dai giornali e dalla tv». «Siamo, comunque, in contatto con la prefettura – dice – certamente vorremmo sapere di più della situazione».
Mirabella Costa – che come detto vive in Florida da alcuni anni dopo aver lasciato la provincia di Catania – sarebbe stato trasferito nel controverso centro di detenzione lo scorso 9 luglio, dopo che, arrestato lo scorso 3 gennaio per detenzione di sostanze stupefacenti senza prescrizione medica, e aggressione di un anziano era stato condannato a maggio a sei mesi di detenzione. Dopo la scarcerazione è stata disposta la sua deportazione in Italia per violazione delle norme migratorie.
Il carcere di Alcatraz Alligator, dove si trova Mirabella Costa (è detenuto anche un altro cittadino italiano Fernando Eduardo Artese, 63 anni), è stato fortemente voluto da Trump per mostrare il suo pugno duro contro i migranti. Il presidente lo ha visitato e pur ammettendo che è un centro «controverso» ha sottolineato che non gliene «frega nulla».