UFFICIALE – Cartelle esattoriali CANCELLLATE | Milioni di italiani ancora increduli, questo l’unico dettaglio da temere

Calcolo delle tasse - Teleone.it (Fonte Pexels)
Un’estate di scadenze fiscali e cambiamenti importanti: ma ecco la grande novità in arrivo con il prossimo anno…
Giugno, per milioni di italiani, è sinonimo di tasse. Una stagione che, mentre accende le luci delle vacanze, porta con sé anche un’ondata di scadenze fiscali da rispettare. Tra queste spiccano le imposte sugli immobili, come l’IMU, e le tasse sui rifiuti, come la TARI. Due sigle che, da sole, bastano a scatenare ansia e proteste, soprattutto tra chi già fatica ad arrivare a fine mese.
Le date da cerchiare in rosso sono tante: entro il 16 giugno va pagata la prima rata dell’IMU, mentre a luglio e agosto cominciano ad arrivare gli avvisi per la TARI. Il problema è che, per molte famiglie, questi costi si sommano ad altri già gravosi, come l’IVA per i lavoratori autonomi, le addizionali regionali o le rate dei mutui.
In questo contesto, sono tanti i contribuenti che si trovano a dover scegliere tra le tasse e le spese quotidiane. Ma cosa può fare chi proprio non ce la fa a pagare tutto? In alcuni casi si può chiedere una rateizzazione direttamente al Comune o all’Agenzia delle Entrate. In altri, intervengono i sindacati, che negli ultimi anni hanno ottenuto importanti risultati in Parlamento.
Proprio grazie alla pressione dei sindacati e di alcune forze politiche, sono state discusse in Aula proposte per ridurre o addirittura eliminare alcune delle tasse più odiate. Anche se non tutte sono diventate legge, il confronto ha portato a nuove riforme sulla riscossione e sulle cartelle esattoriali.
Una novità che cambia tutto: il discarico automatico
Con il nuovo decreto legislativo n. 33 del 24 marzo 2025, e con piena operatività dal 1° gennaio 2026, è stata introdotta una misura storica: il discarico automatico delle cartelle esattoriali. In altre parole, si potrà dire addio – automaticamente – a migliaia di debiti vecchi, considerati ormai inesigibili.
Attenzione però: non si tratta di un condono generalizzato. Questa agevolazione riguarda soltanto i contribuenti nullatenenti o deceduti senza eredi, e si applicherà solo alle cartelle più vecchie di cinque anni. Per tutti gli altri, le cartelle continueranno a esistere fino a che non verranno pagate o prescritte secondo legge.

Spese trasferite alle Regioni: le tasse restano
Ed è qui che arriva la parte meno piacevole, quell’unico dettaglio da temere: molte delle tasse locali non saranno cancellate, ma semplicemente trasferite ai rispettivi enti creditori. Per esempio, il bollo auto tornerà alla Regione, mentre le multe e la TARI resteranno di competenza del Comune. Questo significa che sarà proprio l’ente locale a decidere se rinunciare definitivamente al credito o riaffidarlo a un altro concessionario per la riscossione. Il rischio, quindi, è che – nonostante la cancellazione delle cartelle da parte dell’Agenzia delle Entrate – il debito possa comunque riaffacciarsi in futuro, magari sotto un’altra forma.
In ogni caso, il 2025 si configura come un vero e rpoprio anno di transizione. Da una parte, si apre uno spiraglio per i contribuenti più fragili, dall’altra si conferma che molte tasse continueranno a esistere e a essere riscosse, magari con strumenti diversi. La vera rivoluzione sarà capire se il sistema diventerà davvero più equo o solo più complicato.