Semafori rossi, multe annullate | Ecco il segreto che i Comuni non vogliono farti sapere, la legge è cambiata

Traffico città semaforo rosso - foto (C) Teleone.it
Le sanzioni sono sempre più alte, e nuove sentenze mettono alla prova un po’ tutti: ecco cosa è cambiato
In particolare nell’ultimo anno. come si sa, il Codice della strada italiano è stato profondamente rivisto per aumentare la sicurezza sulle strade e per contrastare comportamenti pericolosi. Il Governo ha introdotto nuove norme che prevedono sanzioni più severe e la perdita accelerata di punti sulla patente per le infrazioni più gravi. Un’attenzione particolare è stata posta a diverse violazioni, anche ai semafori, fino all’uso scorretto del cellulare alla guida e al mancato rispetto dei limiti di velocità.
Tra le novità più importanti troviamo la riformulazione di alcune disposizioni dell’articolo 146, che regola il comportamento in prossimità dei semafori. Oggi più che mai, passare con il rosso può costare molto caro, sia in termini economici che legali. Eppure, la legge non si limita soltanto a punire. Ci sono, infatti, alcune circostanze che andiamo ad analizzare, in cui sono previste delle sensibili e important ieccezioni.
Il punto centrale della nuova normativa, ad ogni modo, è innanzitutto quello dell’inasprimento delle pene: una semplice infrazione può portare a multe superiori ai 200 euro, con decurtazioni fino a 6 punti dalla patente. Nei casi più gravi è previsto anche il ritiro temporaneo del documento di guida. Questo ha reso molti cittadini più attenti ma ha anche aperto nuove controversie legali, che hanno appunto portato a multe annullate.
È importante sapere che, con l’entrata in vigore delle modifiche al Codice, le sentenze dei giudici stanno assumendo un nuovo orientamento: meno tolleranza verso le violazioni, ma anche maggiore attenzione ai diritti del cittadino, specialmente in caso di vizi procedurali o tecnici. Si è parlato molto, per esempio, del tempo di durata della luce gialla, spesso ritenuto troppo breve per permettere un passaggio sicuro.
Ma col rosso si può passare? E quando non è reato?
In molte città italiane, il semaforo rosso rappresenta un limite invalicabile. Tuttavia, esistono situazioni in cui anche un comportamento apparentemente scorretto può risultare giustificato. Il Codice della strada, pur essendo rigido, riconosce alcune eccezioni: stato di necessità, legittima difesa, errore tecnico o temporale.
Ad esempio, se l’impianto semaforico è difettoso oppure se la luce gialla dura meno dei 3 secondi previsti, si può fare ricorso. In alcuni casi documentati, cittadini hanno vinto la causa grazie a perizie tecniche e testimonianze. In altri, la multa è stata annullata per errori formali nel verbale. La legge punisce, ma non è cieca: tiene conto di tutte le circostanze, anche minime.

Ecco quando le multe sono da annullare
A “complicare” ulteriormente il panorama è intervenuta inoltre la questione della videosorveglianza. Una recente indagine del Garante della Privacy ha messo sotto accusa alcuni comuni italiani per aver installato telecamere ai semafori senza fornire la necessaria informativa agli automobilisti. Una mancanza grave, che potrebbe rendere nulle le multe già emesse. Secondo la normativa europea, ogni dispositivo di rilevazione automatica deve essere accompagnato da cartelli ben visibili che avvisano della presenza del controllo.
In assenza di queste indicazioni, non solo la sanzione è annullabile, ma il Comune rischia anche una sanzione amministrativa per violazione della privacy. In risposta, diverse amministrazioni stanno rivedendo i propri sistemi per evitare ricorsi in massa. L’equilibrio tra sicurezza stradale e rispetto dei diritti dei cittadini è dunque diventato più sottile che mai. I giudici, in questo senso, stanno tracciando nuove linee guida interpretative che potrebbero incidere profondamente sul futuro delle multe elettroniche.