Inchiesta “Mafia e appalti”, ritrovati dopo 30 anni i brogliacci delle intercettazioni: l’analisi per capire se fossero irrilevanti

paolo borsellino

Ritrovati dopo 30 anni i brogliacci delle intercettazioni dell’inchiesta “Mafia e appalti”. I militari del GICO della Guardia di Finanza di Caltanissetta, su delega della locale DDA, hanno compiuto alcune attività di ricerca e acquisizione documentale alla sede di Palermo.

Nel corso delle attività, disposte dalla Procura nissena, sono stati ritrovati i brogliacci delle intercettazioni effettuate negli anni ’90 circa le infiltrazioni di Cosa Nostra nel settore imprenditoriale e, in particolare, nelle aziende già appartenenti al Gruppo Ferruzzi.

I brogliacci sono stati rinvenuti in quattro buste di colore giallo ancora recanti i timbri della Guardia di Finanza apposti nel 1992, ricoperti di polvere e lasciati a terra in archivi da tempo non utilizzati.

L’attività era stata disposta dalla procura di Palermo nell’inchiesta mafia-appalti che secondo alcuni, sarebbe il vero movente della strage di via D’Amelio costata la vita al giudice Paolo Borsellino. La scoperta conferma quanto già accertato e cioè che nessuno ha mai dato seguito alla disposizione (prassi dell’epoca in caso di irrilevanza delle registrazioni) di smagnetizzare le bobine e distruggere i brogliacci, tesi inizialmente avanzata dai pm di Caltanissetta.

Il ritrovamento, fanno sapere gli investigatori, è stato ottenuto al termine di ricerche durate più di due anni e che hanno comportato la consultazione di più di 2.000 faldoni con centinaia di migliaia di pagine di documenti. Il contenuto dei brogliacci è attualmente al vaglio degli inquirenti. La scoperta consentirà alla magistratura nissena di capire se le intercettazioni fossero irrilevanti, come ritenne la procura di Palermo, o se al contrario possano contenere elementi utili mai approfonditi.