La GROTTA più BELLA d’Italia si trova in Sicilia | Pare scolpita da una divinità, è un gioiello unico

Grotta nascosta - foto (C) Teleone.it
Quanti tesori straordinari, in Sicilia, fra vulcani, isole e grotte “scolpite” nel tempo: ecco la più incredibile
Tra i luoghi più suggestivi e ancora poco noti della Sicilia orientale, si trovano paesaggi che sembrano provenire da un’altra epoca. Dalle coste frastagliate di Milazzo alle spiagge vulcaniche delle Isole Eolie, passando per le aree interne della provincia di Messina, la natura si manifesta in forme sorprendenti e misteriose.
Il mare siciliano, profondo e cristallino, cela segreti antichissimi. In alcune zone, come quelle che si affacciano sul Tirreno e sullo Ionio, è ancora possibile imbattersi in calette nascoste, grotte marine e antiche leggende legate ai pescatori e ai naviganti dell’antichità. Qui, il silenzio è rotto solo dalle onde e dagli echi della storia.
Ma non è solo la costa a offrire spettacolo. I vulcani siciliani, come l’Etna e i più piccoli ma affascinanti crateri dell’arcipelago eoliano, dominano il paesaggio e raccontano una Sicilia che brucia di energia e bellezza. Alcune aree dell’entroterra sono punteggiate da coni vulcanici inattivi, oggi ricoperti da vegetazione, che si fondono con le tradizioni e i borghi antichi della regione.
Esistono inoltre percorsi meno battuti, ideali per gli amanti della natura e della storia, che conducono a cavità naturali o artificiali con storie incredibili da raccontare. È proprio qui che si cela una delle più affascinanti meraviglie del sud Italia.
La grotta più bella d’Italia e la “firma”… di Caravaggio
E arriviamo così proprio nel cuore della Sicilia sud-orientale. Esattamente lì si trova una grotta che lascia tutti assolutamente “senza parole”. Si tratta di una cavità artificiale scavata nella roccia calcarea, alta ben 23 metri e profonda circa 65. Ciò che la rende unica non è solo la sua imponenza, ma la sua straordinaria acustica, capace di amplificare i suoni fino a sedici volte.
Fu il celebre pittore Caravaggio a coniarne il nome, impressionato dalla forma della grotta che ricorda un padiglione auricolare. Andiamo a scoprire, dunque, come la Sicilia, ancora una volta, sa stupire con la capacità di fondere il mito, la bellezza naturale e la storia. Esplorare le sue grotte, le sue coste e i suoi rilievi è un viaggio nella memoria e nella meraviglia.

Uno scavo che iniziò dall’alto: la leggenda
Ma torniamo alla meravigliosa grotta, che è stata denominata – come detto, proprio da Caravaggio – Orecchio di Dionisio (foto sopra). La leggenda, a tal proposito, narra che proprio Dionisio, tiranno di Siracusa, la fece costruire per rinchiudervi i prigionieri e ascoltarli di nascosto, grazie a un’apertura posta in alto. La sua forma particolare è frutto di uno scavo che iniziò dall’alto, seguendo una vena di roccia di alta qualità.
Per tutti coloro che volessero programmare una visita, c’è anche da dire che poco distante, all’interno della Latomia del Paradiso, si trova un altro gioiello nascosto: la Grotta dei Cordari. Un luogo meno conosciuto, ma ricco di fascino e storia. Per secoli, questa grotta è stata utilizzata dai cordari, artigiani specializzati nella produzione di corde, grazie alla sua lunghezza e alla presenza costante di umidità e acqua.