Mafia, sequestro da 30 milioni di euro della Guardia di finanza a Messina

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina hanno eseguito un decreto di sequestro patrimoniale per un valore di circa 30 milioni di euro, tra cui un podere nobiliare, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, nei confronti di due persone ritenute socialmente pericolose ai sensi del Codice Antimafia.
“Il provvedimento è il risultato di mirate investigazioni patrimoniali che hanno riguardato un ex avvocato originario di Messina, attualmente affidato in prova ai servizi sociali ed un legale originario della provincia di Vibo Valentia, ma attivo nel comprensorio peloritano”, dicono le Fiamme gialle. Gli accertamenti svolti hanno fatto emergere fin da subito il ruolo di rilievo svolto dall’ex avvocato che per anni ha messo a disposizione le proprie competenze professionali a favore di esponenti della criminalità organizzata. Da qui è partita l’analisi puntuale di tutte le attività investigative che lo avevano riguardato ed è stato possibile “ricostruire un complessivo profilo di pericolosità sociale. Partendo da questo presupposto si è poi potuto determinare che i beni di cui lo stesso disponeva direttamente o indirettamente, non trovavano giustificazione nei redditi nel tempo dichiarati, facendo quindi presumere che gli stessi siano stati accumulati perché frutto di attività illecite”.
In dettaglio, la pericolosità sociale risulta chiaramente “dalle evidenze giudiziarie emerse nell’indagine ”BETA”, risalente al 2013 e condotta dalla Procura di Messina, con la quale è stato accertato, nei suoi confronti il concorso esterno nel delitto di associazione mafiosa per aver fornito uno specifico contributo al perseguimento degli scopi di una consorteria appartenente a cosa nostra e collegata al clan Santapaola Ercolano”.