ALZHEIMER, ora lo tieni alla larga grazie a questo trucco | Lo facciamo tutti i giorni senza saperlo, meglio dei farmaci

memoria testa - foto (C) Teleone.it

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Si tratta di una delle principali emergenze sanitarie globali e locali: ecco come contrastarla al meglio

Nel mondo oltre 60 milioni di persone sono affette da Alzheimer. Secondo le previsioni più recenti, entro il 2050 i numeri potrebbero raddoppiare, arrivando a oltre 130 milioni di casi. Un’emergenza silenziosa ma devastante, che mette in crisi i sistemi sanitari nazionali e colpisce profondamente le famiglie. Il deterioramento cognitivo porta infatti a una progressiva perdita di memoria, disorientamento, difficoltà nel linguaggio e, infine, alla completa dipendenza dal caregiver.

In Italia si stimano circa 1,2 milioni di persone affette da demenza, di cui almeno la metà colpite dal morbo di Alzheimer. La situazione è particolarmente delicata anche in regioni come la Sicilia, dove l’invecchiamento della popolazione è superiore alla media nazionale. Tuttavia, proprio nell’isola stanno nascendo importanti iniziative, tra cui laboratori di stimolazione cognitiva, centri di ascolto e reti di supporto per le famiglie dei pazienti.

Il problema non riguarda solo la terza età: alcuni studi mettono in relazione l’aumento della malattia anche con fattori come l’inquinamento ambientale, le cattive abitudini alimentari e la dipendenza digitale, che porta a una riduzione drastica della concentrazione. La fragilità del cervello moderno è sotto attacco su più fronti, rendendo ancora più urgente una risposta collettiva e ben strutturata.

In molte regioni italiane si stanno sperimentando modelli innovativi di assistenza, basati sull’interazione tra medicina, psicologia e supporto sociale. La Sicilia, in particolare, ha promosso programmi integrati in collaborazione con Università, ASL locali e associazioni di volontariato. Eventi pubblici, giornate di screening gratuito e campagne di sensibilizzazione stanno pian piano facendo breccia nella coscienza collettiva. Ma andiamo a vedere come contrastare l’Alzheimer.

Il “trucco” di ogni giorno per contrastarlo

Tra le cause meno considerate ma più dannose nella diffusione dell’Alzheimer, gli esperti segnalano la passività mentale quotidiana. Passare ore davanti a uno schermo – cellulare, computer o televisione – senza stimolare il cervello con attività attive è considerato uno dei principali nemici della salute cognitiva. Questo “trucco” che tutti facciamo ogni giorno, spesso inconsapevolmente, crea dipendenza e riduce drasticamente l’elasticità neuronale.

Per prevenire la malattia, è fondamentale evitare l’abuso di dispositivi digitali senza scopo e sostituire il tempo passivo con attività di memoria, lettura, movimento o socializzazione reale. Il cervello, come un muscolo, ha bisogno di essere allenato costantemente per funzionare al meglio e restare in salute nel tempo.

Immagine interna del volante di un'auto - teleone.it
L’interno di una auto – teleone.it

 Gli stimoli cognitivi continui

E andiamo ad uno studio recente, che è stato condotto dall’Università di Harvard: chi svolge lavori cognitivamente stimolanti – come guidare taxi o autobus – ha un rischio inferiore di sviluppare l’Alzheimer. In particolare, i tassisti si allenano quotidianamente a memorizzare percorsi, riconoscere edifici e orientarsi nel traffico cittadino. Questa attività rafforza l’ippocampo, l’area del cervello legata all’orientamento spaziale e alla memoria.

La ricerca ha preso in esame oltre 9 milioni di documenti, tra cui cartelle cliniche e certificati di morte. I risultati hanno evidenziato che la percentuale di incidenza di Alzheimer tra i tassisti è di appena l’1,69%, contro una media molto più alta in altre categorie. Anche guidare autobus, ambulanze, tram o aerei stimola positivamente la mente. È una vera e propria ginnastica mentale quotidiana, simile a fare parole crociate o esercizi di logica. Per qualcuno, dunque, la scoperta ha anche dell’incredibile: per la lotta all’Alzheimer, è altamente consigliato anche guidare. Una di quelle cose che, insomma, facciamo ogni giorno, e che aiuta fortemente la memoria (oltre all’orientamento spaziale).