A poca distanza da Siracusa nasce la PICCOLA ROMA di Sicilia | Fatta eccezione per il Colosseo, poi è tutto uguale

Foto antica Roma - foto (C) Teleone.it

Foto antica Roma - foto (C) Teleone.it

Nell’isola c’è una zona che sa tanto di “piccola” Capitale, per queste particolarissime bellezze: andiamo a scoprirla 

Ogni angolo di Sicilia, si sa, è come se profumasse di storia. Camminare per le sue strade antiche, soprattutto nella parte occidentale dell’isola, significa immergersi in un patrimonio culturale ineguagliabile. Palermo, per esempio, incanta con la sua architettura arabo-normanna, riconosciuta patrimonio UNESCO. Qui, l’arte islamica si fonde con lo stile romanico europeo in un connubio raro, elegante, eterno. Basti pensare alla Cappella Palatina o alla Cattedrale di Monreale: autentici gioielli che rappresentano l’incontro fra oriente e occidente.

Ma la Sicilia è “anche” un pizzico (e non solo) di Grecia. A Siracusa, affacciandosi sul magnifico Teatro Greco, ancora oggi usato per rappresentazioni classiche, si sente riecheggiare la voce di Eschilo. In quest’opera di pietra scolpita nella collina si concentrano arte, spiritualità e ingegneria. Catania, invece, con il suo anfiteatro romano sommerso dalla città moderna, racconta come le dominazioni si siano sovrapposte in un continuo fluire della storia.

La potenza evocativa dei monumenti antichi non risiede solo nella loro bellezza estetica, ma nel messaggio che portano: popoli diversi hanno trovato in Sicilia un punto d’incontro e di fusione, lasciando tracce indelebili. Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Spagnoli: tutti hanno inciso il proprio segno su quest’isola, rendendola un mosaico di culture uniche.

Dal maestoso Duomo di Cefalù ai mosaici bizantini di Piazza Armerina, dalla Valle dei Templi ai resti delle città greco-romane, tutto “parla”. Ogni colonna, ogni anfiteatro, ricorda un po’ a tutti i visitatori chi siamo e da “dove” veniamo.

La “Piccola Roma” nascosta in Sicilia

E spingendoci verso est, nella provincia di Siracusa, si incontra in particolare una cittadina che conserva gelosamente il soprannome di “Piccola Roma”. Questo piccolo centro racchiude un patrimonio inaspettato, frutto di un passato che affonda le sue radici nella preistoria, passando per tutte le grandi civiltà che hanno toccato la Sicilia.

In questo posto ogni pietra racconta un’epoca. Il sito archeologico di Thapsos, situato sulla penisola di Magnisi, era già un attivo centro commerciale durante l’Età del Bronzo. Successivamente, furono i Greci a colonizzare la zona, attratti dalla sua fertilità, seguiti da Romani e Bizantini che lasciarono testimonianze architettoniche di rilievo. Persino durante il Medioevo, Priolo continuò ad essere un punto di riferimento, sotto il dominio di Arabi e Normanni.

Chiesa di San Giuseppe (foto wikipedia) - teleone.it
Chiesa di San Giuseppe (foto wikipedia) – teleone.it

Un’eredità millenaria tra mare e pietra

La denominazione “Piccola Roma” nasce soprattutto dalla presenza di strutture romane, edifici e impianti urbanistici che ricordano l’antica capitale dell’Impero, pur mancando di un Colosseo. Tuttavia, l’identità storica è forte e distinta.

La città in questione è proprio Priolo Gargallo, che ha una posizione strategica sul golfo di Augusta e di Santa Panagia. Questa la rese un crocevia per commerci, battaglie e dominazioni. Lo stesso nome di Priolo Gargallo unisce radici greche e nobiltà ottocentesca: “Priolos” significa priore, mentre “Gargallo” deriva dai marchesi che governarono il feudo nel XIX secolo. Oggi, questo comune conserva un fascino silenzioso, quasi dimenticato, ma pronto a essere riscoperto da chi ama il turismo culturale e le tracce delle civiltà perdute. La cittadina, ve lo assicuriamo, è uno scrigno prezioso. Non una semplice tappa, ma una pagina viva della storia siciliana, da leggere con attenzione e rispetto.