Addio quattordicesima, l’INPS fa una strage | Questa la LISTA NERA degli sfigati di turno, un’estate da dimenticare

inps dettaglio teleone.it

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Con una trasformazione profonda del sistema pensionistico, anche una “sorpresa” tutt’altro che gradita

Lo si legge quotidianamente, il dibattito sulla riforma delle pensioni è sempre più acceso e, a partire da quest’anno, sono previste modifiche che coinvolgeranno milioni di cittadini. Il governo, insieme alle commissioni parlamentari, sta lavorando a un nuovo schema previdenziale, con l’obiettivo di garantire maggiore equità sociale e sostenibilità nel lungo periodo. Ma la situazione è tutt’altro che semplice e le tensioni tra esecutivo e sindacati continuano a salire.

I principali sindacati italiani – CGIL, CISL e UIL – hanno chiesto con forza che la riforma tenga conto delle esigenze di chi ha svolto lavori usuranti, di chi è disoccupato e delle donne, spesso penalizzate da carriere discontinue. Il punto chiave è la richiesta di abbassare l’età pensionabile, permettendo a più persone di uscire dal mondo del lavoro con una pensione dignitosa. Attualmente, infatti, l’età media di accesso alla pensione in Italia è tra le più alte d’Europa.

Un altro tema centrale riguarda il riconoscimento dei contributi figurativi e la flessibilità in uscita. In molti casi, infatti, chi ha iniziato a lavorare in giovane età o ha interrotto la carriera per motivi familiari, si trova oggi penalizzato. La necessità di una riforma strutturale è quindi evidente, anche alla luce dell’invecchiamento della popolazione e del calo demografico.

Nonostante le difficoltà, la direzione sembra orientata verso una riforma che preveda uscite anticipate per alcune categorie e che premi chi ha versato molti anni di contributi. Ma resta ancora da sciogliere il nodo delle coperture economiche, elemento cruciale per la fattibilità di qualsiasi misura.

Una mensilità in più… ma ci sono eccezioni

Nel frattempo, mentre si discute della riforma, c’è un’altra questione molto sentita tra i pensionati: la quattordicesima mensilità. Questo bonus estivo, che rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno per tanti, non è destinato a tutti. Si tratta infatti di un sostegno previsto solo per chi rientra in determinati requisiti anagrafici e reddituali.

A differenza della tredicesima, che è quasi universale, la quattordicesima è più selettiva. L’INPS la eroga solo a chi ha più di 64 anni, percepisce una pensione previdenziale e ha un reddito complessivo entro i limiti stabiliti annualmente dalla legge. Il limite massimo per ottenere l’importo pieno è di circa 15.688 euro lordi annui, cioè due volte l’assegno sociale. Chi si colloca poco al di sopra può ricevere un importo parziale, ma oltre una certa soglia, il beneficio si azzera.

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Quella “sorpresa” non tanto gradita

Nonostante sia una misura pensata per sostenere le fasce deboli, molti pensionati resteranno esclusi dalla quattordicesima. Tra questi ci sono coloro che ricevono l’assegno sociale, le pensioni di invalidità civile e l’Ape sociale. Il motivo è semplice ma poco conosciuto: queste forme di trattamento non sono considerate pensioni previdenziali, ma assistenziali, e dunque non danno diritto alla mensilità aggiuntiva. Chi riceve questo tipo di prestazioni spesso si trova in condizioni di maggiore fragilità, ma la normativa attuale non prevede eccezioni. È un paradosso che fa discutere e che potrebbe diventare oggetto di revisione nel quadro della nuova riforma. Per ora, però, resta il fatto che migliaia di pensionati non vedranno la tanto attesa somma estiva.

Un altro aspetto da sottolineare è il legame tra quattordicesima e reddito. Anche chi ha una pensione previdenziale, ma con un reddito annuo superiore ai limiti previsti, verrà escluso. E questo accade anche per pochi euro in più rispetto alla soglia stabilita. In tal caso, l’intero importo può essere ridotto o cancellato del tutto, lasciando molti con l’amaro in bocca.