IMU 2025, questo è l’errore che può costarti MIGLIAIA di euro | Porta subito questi fogli al CAF e salvi le prossime generazioni

Casa in affitto (foto rockagent.it) - teleone.it

Casa in affitto (foto rockagent.it) - teleone.it

Le novità sulla presentazione del documento, e come “salvarsi” nel caso in cui si commetta questo errore

Il sole picchia forte e l’aria condizionata si alza, ma ciò che davvero fa sudare… sono le tasse. In questo periodo, milioni di italiani si trovano a fare i conti con l’agenda fiscale. Mentre le temperature aumentano, così fanno anche le scadenze e gli avvisi di pagamento. È il momento in cui i CAF diventano un punto di riferimento prezioso per districarsi tra moduli, ricevute e dichiarazioni.

E, d’altronde, l’estate 2025 è già stata “battezzata” come una delle più “torride” degli ultimi anni. E mentre il caldo incalza, si rincorrono le date per gli adempimenti fiscali. In particolare, è in arrivo la temutissima scadenza dell’IMU, l’Imposta Municipale Unica, che coinvolge milioni di proprietari immobiliari.

Tra le buone notizie, vi sono alcune agevolazioni fiscali introdotte dal governo per alleggerire il carico sui contribuenti. Tuttavia, restano numerosi gli obblighi da rispettare. Entro il 16 giugno bisogna versare l’acconto IMU, mentre entro il 30 giugno va inviata la relativa dichiarazione. Sono giorni intensi per chi possiede immobili o ha registrato variazioni nel corso del 2024.

Per evitare sanzioni e non incorrere in problemi burocratici, è fondamentale sapere esattamente chi deve presentare la dichiarazione e come procedere. Di seguito tutti i dettagli più importanti per affrontare le scadenze in arrivo.

Chi deve presentare la dichiarazione IMU

Partiamo con il sottolineare che la dichiarazione IMU deve essere trasmessa da tutti i contribuenti che nel 2024 hanno acquisito o ceduto immobili. L’obbligo, regolato dall’art. 1, comma 769 della Legge n. 160/2019, riguarda ogni variazione che possa incidere sull’importo dell’imposta. Deve presentarla chi ha comprato, venduto, ereditato o affittato un immobile, ma anche l’amministratore di condominio per conto del condominio, oppure il locatario in leasing, entro 90 giorni dalla stipula. Idem per il custode giudiziario quando l’immobile è sotto sequestro o misura cautelare. Il Comune deve essere messo a conoscenza di ogni variazione utile al calcolo dell’imposta.

L’obbligo di dichiarazione si estende anche a situazioni particolari: fabbricati di pregio artistico o storico, immobili inagibili, edifici in corso di costruzione, case in edilizia convenzionata o cooperative edilizie. Se il Comune non dispone delle informazioni necessarie, il cittadino è tenuto a comunicarle attraverso la dichiarazione. Altro caso frequente: la trasformazione di terreni agricoli in aree edificabili o il cambio di destinazione d’uso. Da non dimenticare neppure i fabbricati di categoria D intestati ad imprese. Tutti esempi in cui scatta l’obbligo comunicativo, soprattutto se nel corso dell’anno si è persa o acquisita l’esenzione IMU o se l’immobile è stato occupato abusivamente.

Pagamento delle tasse - foto teleone.it
Pagamento delle tasse – foto teleone.it

L’errore da non fare con la dichiarazione, e come “salvarsi”

La dichiarazione può essere presentata in modalità telematica tramite Entratel o Fisconline oppure in formato cartaceo al proprio Comune. È ammessa anche la PEC o la raccomandata. Tuttavia, chi è in ritardo può sfruttare il ravvedimento operoso. Il ravvedimento consente di regolarizzare la posizione entro 90 giorni dalla scadenza del 30 giugno. La possibilità di “salvarsi” è data dall’invio della dichiarazione, pagando una sanzione ridotta pari a un decimo del minimo previsto, oltre agli interessi e all’imposta eventualmente dovuta. Superati i 90 giorni, tutto dipende dai regolamenti comunali.

E a proposito delle note dolenti, chi omette la dichiarazione IMU rischia sanzioni salate. Si va da un minimo di 50 euro fino al 200% dell’imposta evasa. Se la dichiarazione arriva entro 30 giorni dal termine, la sanzione è dimezzata, con un minimo di 25 euro. Ma attenzione: anche l’omessa indicazione di un solo immobile può far scattare la multa. La regolarità fiscale è dunque fondamentale per evitare sanzioni e problemi futuri. In questo senso, rivolgersi a un professionista o a un CAF è spesso la soluzione migliore per non sbagliare e rispettare le scadenze.