È UFFICIALE: questa città siciliana è la PEGGIORE d’Italia | Scoperto il motivo per cui tutti scappano via

la regione Sicilia vista dal satellite (nasa.org) - teleone.it

la regione Sicilia vista dal satellite (nasa.org) - teleone.it

I dati parlano più chiaro che mai, e tengono in considerazione diversi fattori: ecco cosa emerge

La Sicilia, perla del Mediterraneo, è una regione che racchiude in sé secoli di storia, arte, cultura e paesaggi mozzafiato. Bagnata da mari cristallini e custode di tradizioni antichissime, è una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo. Le sue città, come Palermo, Catania, Siracusa, Trapani e Ragusa, raccontano una storia fatta di dominazioni arabe, normanne e barocche che hanno plasmato il suo patrimonio artistico e architettonico.

Il boom del turismo negli ultimi anni lo dimostra chiaramente: nel 2024, secondo i dati diffusi da Istat e SiciliaTurismo, l’isola ha registrato un incremento del 13,4% di presenze turistiche rispetto all’anno precedente. Soprattutto in estate, la regione viene presa d’assalto, con milioni di visitatori provenienti da tutta Europa e oltre. Le località balneari come San Vito Lo Capo, Cefalù, Taormina e Lampedusa fanno il pieno di prenotazioni, complici spiagge da sogno e una cucina apprezzata in tutto il mondo.

Ma la Sicilia, si sa, non è “soltanto” mare: l’interno dell’isola offre itinerari naturalistici unici, come l’Etna, i monti Nebrodi, le Madonie. E poi ci sono i borghi medievali, le feste religiose, il teatro classico e le tradizioni popolari che affascinano ogni visitatore. In questo scenario così ricco e variegato, però, emergono anche alcune criticità, soprattutto in termini di qualità della vita nelle città meno valorizzate.

Da un lato, la regione attrae e seduce, dall’altro si confronta con realtà che non riescono ancora a esprimere tutto il loro potenziale. È in questo contesto che alcune classifiche nazionali pongono l’accento su quali siano le città italiane meno vivibili, suscitando spesso perplessità e dibattiti.

La vivibilità è un concetto relativo? Ecco la classifica

Ogni anno vengono pubblicate classifiche sulle città migliori o peggiori dove vivere. Una fra le più recenti, che è stata pubblicata da Menshealth.com, si basa su parametri come reddito medio, costo della vita, qualità dei servizi pubblici (sanità, trasporti, istruzione), sicurezza, qualità dell’aria e infrastrutture. Tuttavia, questi criteri, per quanto basati su dati oggettivi, rischiano di non cogliere la vera anima di una città.

La vivibilità è un concetto relativo: ciò che è fondamentale per una persona (vicinanza al lavoro, tranquillità, contesto naturale) potrebbe essere irrilevante per un’altra. È per questo che tali graduatorie vanno prese con il giusto spirito critico. Una città con difficoltà economiche può comunque offrire benessere, relazioni umane forti e un ambiente sano.

il centro della "peggiore" cittadina siciliana (foto pexels) - teleone.it
il centro della “peggiore” cittadina siciliana (foto pexels) – teleone.it

Alcune città non se la passano benissimo…

Secondo la classifica Menshealth.com, l’ultima città in Italia per qualità della vita è proprio una città siciliana: il verdetto finale, si può affermare con certezza, ha colto molti di sorpresa, soprattutto considerando il ricco patrimonio culturale e storico del capoluogo.

Le criticità segnalate riguardano principalmente l’accesso ai servizi pubblici e le poche opportunità lavorative. La città di cui si parla, uno dei capoluoghi siciliani, è proprio Caltanissetta. Città che, al di là di tutto, conserva un fascino autentico, con un centro storico ricco di chiese e palazzi ottocenteschi. Il suo costo della vita contenuto e la posizione geografica centrale rappresentano un vantaggio per chi sceglie uno stile di vita tranquillo. In fondo alla classifica figurano anche altre città del sud come Reggio Calabria, Agrigento e Cosenza, segno di un divario ancora presente tra nord e sud Italia.