WhatsApp, ora scopri se il partner ti TRADISCE | Con questo pulsante non ha più scampo, e i divorzisti se la ridono

coppia telefono amore - foto (C) Teleone.it
I trucchi esistono, e se ne diffondono sempre di nuovi, ma occhio a quel che dice la legge…
La rivoluzione digitale, ormai quasi superfluo sottolinearlo, ha lettralmente trasformato il concetto di “comunicazione”, nell’ultimo ventennio. Ma, in definitiva, anche totalmente ridefinito il concetto di privacy personale.
Dall’inizio del nuovo secolo, si può dire, l’uso di smartphone e app di messaggistica istantanea ha reso possibile una connessione continua e istantanea con chiunque, ovunque. Tuttavia, il prezzo di questa connettività è spesso la rinuncia a una parte della propria vita privata.
Ogni nostra azione online viene tracciata: dai social network ai sistemi GPS, dalle ricerche su Google ai messaggi su WhatsApp. Esistono app pensate per il controllo genitoriale, utili per la sicurezza dei bambini, ma che possono trasformarsi in strumenti invasivi se utilizzate con altri scopi.
Molti non sanno che in Italia la legge tutela fortemente la privacy. In particolare, una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che è reato controllare le conversazioni WhatsApp di un lavoratore o di un’altra persona senza il suo consenso. Anche se si tratta del proprio partner.
Questioni d’amore: quando il sospetto diventa reato
Nel mondo iperconnesso di oggi, è normale porsi domande sulla fedeltà del partner. Ma cosa succede se si supera il limite? Controllare i messaggi, gli accessi o addirittura le chat archiviate può avere conseguenze legali gravi.
WhatsApp offre molte funzioni che possono indurre in tentazione: dall’orario dell’ultimo accesso alla possibilità di vedere se qualcuno è online. Ma l’uso di questi strumenti, soprattutto se abbinato al controllo fisico del cellulare altrui, può configurare il reato di violazione della corrispondenza e della privacy, secondo l’art. 616 del Codice Penale.

Fra WhatsApp e infedeltà, tra mille dubbi e realtà
Tutti conoscono WhatsApp come l’app di messaggistica istantanea per eccellenza. Nata dall’idea di due ex dipendenti Yahoo, ha cambiato per sempre il modo di comunicare. Videochiamate, messaggi vocali e condivisione di contenuti in tempo reale hanno ridotto le distanze tra le persone. Ma proprio questa capillarità ha alimentato dubbi e insicurezze all’interno delle coppie. Alcuni utenti hanno addirittura condiviso strategie per capire se un partner sta nascondendo qualcosa. Fra queste, ad esempio, controllare l’ultimo accesso, osservare la frequenza degli stati online, condividere aggiornamenti e monitorare chi li visualizza. Fino ad arrivare, in alcuni casi estremi, a spiare le chat archiviate.
È importante ricordare che anche se l’intento è “sentimentale”, la legge non fa sconti. Aprire il cellulare altrui senza autorizzazione o leggere i suoi messaggi può costare caro, anche in una causa di separazione o divorzio. In ogni caso, il consiglio resta quello di agire con cautela. Se ci sono sospetti, meglio affrontarli con il dialogo piuttosto che ricorrere a comportamenti illegittimi. La fiducia, come la privacy, è un bene prezioso che merita di essere protetto. Quindi, l’unico tasto consentito, è quello del cuore: parlate e troverete una soluzione.