Bomba INPS: l’Assegno Unico di giugno arriva CON GLI ARRETRATI, ma solo per chi sa questo trucco

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Per ottenere il grande vantaggio è assolutamente necessario agire entro poche settimane: ecco come fare
Il tasso di disoccupazione in Italia resta uno dei problemi più sentiti dalle famiglie. Nonostante una ripresa graduale dell’economia, milioni di cittadini continuano a vivere una realtà fatta di precarietà, instabilità e redditi troppo bassi per affrontare il costo della vita. Questo problema riguarda non solo i giovani, ma anche adulti con famiglie a carico, che faticano a trovare una soluzione stabile.
Negli ultimi anni il governo ha cercato di intervenire con strumenti di sostegno economico. Il più noto è stato senza dubbio il Reddito di cittadinanza, introdotto per garantire un minimo vitale a chi non disponeva di alcun reddito. Tuttavia, a partire dal 2024, il Reddito di cittadinanza è stato sostituito da altre misure, tra cui l’Assegno di inclusione per le famiglie più fragili.
Per fronteggiare il caro vita e sostenere le famiglie con figli, è stato confermato l’Assegno Unico e universale. Questo strumento è oggi fondamentale per centinaia di migliaia di nuclei familiari, che contano sull’accredito mensile per gestire le spese legate ai figli. Oltre all’importo ordinario, ci sono novità anche sul fronte degli arretrati INPS, a beneficio di chi ha aggiornato l’ISEE entro i termini previsti.
Il mese di giugno 2025 conferma quanto l’Assegno Unico sia diventato essenziale per garantire un minimo di equilibrio finanziario alle famiglie italiane, in un contesto economico che resta fragile e incerto.
Il calendario dei pagamenti per il mese di giugno: quando arriva l’Assegno Unico
Secondo il messaggio INPS n. 633 del 19 febbraio 2025, il pagamento dell’Assegno Unico di giugno verrà effettuato in due momenti distinti. Per chi non ha avuto variazioni nella situazione familiare, il versamento sarà effettuato a partire da venerdì 20 giugno.
Per le famiglie che hanno presentato nuove domande o aggiornamenti, i pagamenti si concentreranno tra il 27 e il 30 giugno. In questo intervallo verranno erogati anche gli eventuali conguagli, sia positivi che negativi. Ma andiamo alla buona notizia.

Chi ha diritto agli arretrati e come ottenerli
Sottolineiamo innanzitutto che per beneficiare di un importo corretto dell’Assegno Unico, era necessario aggiornare l’ISEE 2025 tramite la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) entro il 28 febbraio. Chi non ha rispettato la scadenza riceve solo l’importo minimo, pari a 57,50 euro mensili per figlio. Tuttavia, c’è una buona notizia: chi aggiorna l’ISEE entro il 30 giugno 2025 potrà ricevere gli arretrati a partire da marzo. La domanda può essere fatta online sul sito INPS accedendo con SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un CAF o Patronato. Ricordiamo che non è necessario inoltrare una nuova domanda se si è già beneficiari dell’Assegno, a meno che non si riceva una comunicazione di decadenza o revoca. È invece obbligatorio comunicare ogni variazione del nucleo familiare, come la nascita di un figlio o il compimento dei 18 anni.
L’INPS invierà notifiche automatiche per ricordare agli utenti scadenze e adempimenti. Questo servizio evita dimenticanze che potrebbero comportare la perdita dell’assegno o un calcolo errato dell’importo spettante. L’Assegno Unico 2025 spetta a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dalla situazione lavorativa. Vale per figli minorenni, maggiorenni fino a 21 anni se in formazione o con redditi sotto gli 8.000 euro, e figli disabili senza limiti d’età.
Dal 2025 gli importi sono stati adeguati all’inflazione (+0,8%). Sono state inoltre confermate importanti maggiorazioni: +50% per figli sotto 1 anno, +150 euro mensili per famiglie con almeno 4 figli, e +50% per figli da 1 a 3 anni in famiglie numerose con ISEE inferiore a 45.939,56 euro. Chi intende ricevere tutti gli arretrati 2025 deve agire entro il 30 giugno. L’ISEE aggiornato è l’unico strumento che consente il ricalcolo corretto degli importi mensili. In assenza di tale aggiornamento, l’INPS continuerà a corrispondere il valore minimo.