È considerata “La città Fantasma” della Sicilia: completamente abbandonata ma meravigliosa da visitare | Ci vengono da ogni dove

le rovine della cittadina trapanese (foto archivio teleone) - teleone.it

le rovine della cittadina trapanese (foto archivio teleone) - teleone.it

Una lunga serie di luoghi ormai disabitati, ma nell’isola uno in particolare conserva grande fascino dopo la devastazione. 

Incastonata al centro del Mediterraneo, la Sicilia è una regione che conserva gelosamente alcuni dei borghi più antichi e suggestivi d’Italia. Tra colline, altipiani e dorsali montuose, si ergono piccoli paesi di pietra che sembrano non aver mai abbandonato il Medioevo o il Barocco. È qui che il tempo rallenta, le tradizioni sopravvivono, e ogni strada racconta una leggenda.

Nel cuore dell’isola, lontano dalle rotte più battute, si trovano gioielli come Sutera, classificato tra i “Borghi più belli d’Italia”, noto per le sue case addossate l’una sull’altra sotto la rupe del Monte San Paolino. Poco distante, Caltabellotta si distingue per la sua posizione scenografica e le tracce bizantine e normanne. Entrambi raccontano di dominazioni, arte sacra e vita rurale mai interrotta.

Ancora più centrale è il borgo di Piazza Armerina, conosciuto per la splendida Villa Romana del Casale ma anche per il centro storico barocco con chiese, palazzi nobiliari e scorci mozzafiato. I tetti di tegole rosse si confondono con il tufo giallo degli edifici antichi e la quiete è rotta solo dal suono delle campane.

Più a ovest, tra le colline trapanesi, troviamo Salemi, città d’arte e di resistenza, antica capitale dell’Italia unita durante la spedizione dei Mille. E poi ancora, borghi come Sambuca di Sicilia e Calascibetta: autentiche gallerie a cielo aperto che conservano la memoria di secoli.

Quei paesi abbandonati: lì dove la storia si è “fermata”

Ma la Sicilia non è solo terra di borghi vivi: è anche terra di silenzi. Esistono numerose fra quelle che vegono definite “città fantasma”, ovvero piccoli paesi abbandonati per motivi naturali o socio-economici, che oggi vivono solo nella memoria. Camminare tra le loro rovine significa attraversare secoli in pochi minuti, osservare ciò che resta della vita e dell’identità di una comunità.

Uno di questi luoghi è Borgo Schirò, vicino a Palermo, costruito negli anni Trenta durante il Fascismo e abbandonato negli anni Sessanta. O ancora, Borgo Santa Rita e Borgo Borzellino, simboli della colonizzazione rurale del regime e del suo improvviso declino. Gli edifici, ormai diroccati, sembrano essere sorvegliati solo dal vento. Ma il più emblematico, si trova nella provincia di Trapani. E lì arrivano in tanti, a visitarlo. Ma andiamo a spiegare di cosa parliamo.

le rovine nella cittadina trapanese (foto plug) - teleone.it
le rovine nella cittadina trapanese (foto plug) – teleone.it

Il più affascinante tra le cittadine “fantasma”

Il più emblematico tra questi luoghi è senza dubbio Poggioreale. Questo borgo, che si trova nel Trapanese, fu letteralmente distrutto dal terremoto della Valle del Belice del 1968, che rase al suolo interi paesi nella Sicilia occidentale. Poggioreale fu tra i più colpiti: mai più ricostruito, fu semplicemente abbandonato. A pochi chilometri nacque il nuovo Poggioreale, ma il vecchio è rimasto lì, intatto, cristallizzato nel tempo. Oggi Poggioreale è un incredibile esempio di archeologia urbana contemporanea. Camminare tra le sue strade vuote, tra case sventrate, chiese spezzate e piazze spettrali, suscita un misto di fascino e malinconia. Gli edifici raccontano una quotidianità interrotta all’improvviso, una bellezza decadente che attrae turisti, fotografi e studiosi da tutto il mondo.

Il Comune ha avviato alcuni progetti di valorizzazione, permettendo visite guidate e itinerari culturali per non perdere completamente la memoria di ciò che è stato. Poggioreale è diventato un simbolo: di perdita, ma anche di resilienza storica e identitaria. Esplorare questi luoghi è un modo per riscoprire una Sicilia autentica, fatta di borghi abitati e disabitati, vivi o silenziosi, ma tutti legati da un filo di bellezza antica. Un viaggio tra le pietre, le memorie e le emozioni di un’isola che continua a sorprendere, oltre le coste, oltre il mare, nel cuore delle sue montagne e delle sue valli dimenticate.