Legge 104, c’è la novità emanata dal Ministero degli Interni: erano anni che si aspettava una cosa del genere

Legge 104, leggi e agevolazioni (foto contocorrenteonline.it) - teleone.it
Come la digitalizzazione semplifica parecchio anche i “doveri” di chi ne ha più bisogno: l’innovazione.
Viviamo in un’epoca in cui Internet sta letteralmente rivoluzionando ogni aspetto della nostra vita, dai servizi bancari alle comunicazioni ufficiali. Non è più necessario recarsi fisicamente in banca per un bonifico, né andare allo sportello per firmare un documento. Tutto è a portata di click.
Oggi possiamo firmare digitalmente contratti , inviare documentazione ufficiale, effettuare videochiamate di identificazione e persino accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione senza muoverci da casa. Questa trasformazione digitale è sostenuta da piattaforme come SPID, CIE e la PEC.
Anche i sistemi di pagamento hanno subito un’evoluzione straordinaria. Bonifici istantanei, prelievi tramite app e pagamenti contactless sono diventati la norma. Persino le dichiarazioni fiscali e i rapporti con enti come INPS e Agenzia delle Entrate si gestiscono online.
Queste innovazioni non riguardano solo l’efficienza, ma anche i diritti civili: oggi è possibile esercitare il diritto di voto da casa, soprattutto per coloro che affrontano gravi patologie o impedimenti fisici. Grazie agli enti pubblici anche il voto si è, infatti, digitalizzato.
Un’importante conquista per i diritti
La Legge 46/2009 ha riconosciuto il diritto al voto domiciliare per gli elettori affetti da gravi infermità che non possono lasciare la propria abitazione. Questo vale sia per chi è considerato “intrasportabile” sia per chi è dipendente da apparecchiature elettromedicali.
Per esercitare tale diritto, è necessario presentare una richiesta formale al Comune di residenza, allegando una certificazione medica rilasciata dall’ASL. Il certificato deve essere emesso entro i 45 giorni precedenti la consultazione elettorale.

E qui entra in gioco la firma digitale
Una vera svolta si è avuta con la sentenza n. 3 del 23 gennaio 2025 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità di alcune norme che impedivano a persone con grave disabilità di firmare digitalmente per candidarsi o sostenere liste elettorali. Il Ministero dell’Interno ha chiarito, tramite la circolare 17/2025, che il principio si estende anche ad altri ambiti elettorali. La firma digitale diventa un “accomodamento ragionevole” , tutelato anche dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Chi soffre di gravi patologie, cecità, paralisi o amputazioni ha ora il diritto di usare strumenti digitali per sottoscrivere documenti ufficiali, compresi quelli legati al voto. Una conquista che rende effettiva la partecipazione democratica per tutti. Il documento firmato digitalmente deve essere consegnato su supporto informatico agli uffici preposti, allegando il certificato medico che attesti il grave impedimento fisico o la condizione per il voto domiciliare. Questa misura non solo è legale, ma anche moralmente doverosa. Eliminare barriere digitali e burocratiche significa rafforzare la democrazia e garantire il rispetto dell’art. 3 della Costituzione, che promuove l’uguaglianza sostanziale tra tutti i cittadini. In poche parole, dunque, la digitalizzazione del voto non è solo tecnologia: è giustizia, equità e accessibilità per le persone vulnerabili . Un passo importante verso una società più inclusiva.