Ospedali, tra i migliori d’Italia anche alcuni siciliani: chi ci lavora deve sentirsi fierissimo | I dati non mentono

Corsia d'ospedale - foto (C) Teleone.it
Alcune importanti sorprese a proposito dell’isola: ecco quali sono i migliori ospedali, a livello nazionale.
Il tema della sanità pubblica in Italia è da anni al centro del dibattito, soprattutto per via di episodi drammatici che mettono in discussione l’efficienza del sistema. Si moltiplicano i casi di diagnosi sbagliate, interventi ritardati, mancanza di personale o strutture fatiscenti. Alcune Regioni, come la Calabria o la Campania, sono finite spesso sotto i riflettori per scandali sanitari e inchieste giudiziarie che hanno spinto i governatori a rimuovere direttori generali o commissariare interi ospedali.
Il quadro non è roseo nemmeno nel Centro Italia, dove strutture in Umbria o Molise mostrano gravi criticità, con tempi d’attesa inaccettabili e carenza di attrezzature fondamentali. Il Nord mantiene in genere standard più alti, ma anche in Lombardia e Piemonte si sono verificati casi eclatanti, con indagini su appalti truccati e malagestione. Il problema più grande resta la disparità territoriale e l’incapacità di garantire cure adeguate in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Durante e dopo la pandemia da Covid-19, molte strutture hanno subito una battuta d’arresto. I reparti si sono svuotati, l’attività chirurgica è crollata e le liste d’attesa sono diventate interminabili. Tuttavia, il 2023 ha visto una ripresa: sono stati quasi 8 milioni i ricoveri registrati, circa 312.000 in più rispetto al 2022. Eppure, come sottolinea l’Agenas nel suo Programma Nazionale Esiti, “negli ospedali convivono aree di alta qualità con altre di qualità molto bassa”.
Tra tagli, disorganizzazione e burocrazia, la fiducia dei cittadini vacilla. Eppure, in questo panorama a tinte fosche, emergono anche segnali incoraggianti: la Sicilia, troppo spesso relegata tra le Regioni più problematiche, sta dimostrando di poter risalire la china. Con investimenti mirati e una nuova organizzazione sanitaria, alcuni ospedali dell’Isola si sono piazzati tra i migliori d’Italia per tempestività e qualità delle cure.
Performance eccellenti in area cardiovascolare e fratture del femore
Uno degli indicatori più importanti nel settore sanitario è la velocità con cui si interviene in caso di emergenze gravi, come infarti o fratture ossee. Secondo il Programma Nazionale Esiti dell’Agenas, l’intervento tempestivo per infarto miocardico tramite angioplastica entro 90 minuti è determinante per la sopravvivenza. In Sicilia, diverse strutture eccellono in questa pratica: gli ospedali Civico e Cervello di Palermo, il Barone-Romeo di Patti, il San Giovanni di Dio e il Giovanni Paolo II di Agrigento e il Sant’Antonio Abate di Trapani sono tra i più virtuosi a livello nazionale.
Altro esempio virtuoso riguarda le fratture del femore, soprattutto tra gli anziani. Operare entro le 48 ore è cruciale per evitare complicanze. Nel 2023, 95.808 pazienti sono stati operati per questa patologia, e il tasso di interventi tempestivi è salito dal 53% al 59%. Spiccano, ancora una volta, strutture siciliane come l’Umberto I di Siracusa e il San Giovanni di Dio di Agrigento, entrambi nella top 5 nazionale.

Ecco le strutture che brillano a livello nazionale
Non tutti i settori però mostrano lo stesso livello di eccellenza. L’area oncologica evidenzia ancora molte criticità, soprattutto per quanto riguarda i tumori della mammella o del pancreas. Secondo Agenas, operare in centri con alti volumi è determinante per la qualità della cura, ma ci sono ancora ben 201 strutture che effettuano meno di 50 interventi l’anno. In questo contesto, purtroppo, gli ospedali siciliani non figurano tra quelli più attrezzati o performanti.
La frammentazione della casistica oncologica in strutture con pochi casi annuali penalizza i pazienti e complica la standardizzazione delle procedure. Anche se il numero di interventi per tumore al seno è cresciuto (66.532 nel 2023), solo otto pazienti su dieci sono stati operati in ospedali ad alto volume. La Sicilia dovrà colmare questo divario con politiche sanitarie più incisive e investimenti in tecnologia e formazione. Ma quali sono, dunque, gli ospedali siciliani che si distinguono a livello nazionale? Secondo i dati dell’Agenas, riconosciuti in particolare il Barone-Romeo di Patti, il Civico e Cervello di Palermo, il San Giovanni di Dio di Agrigento, l’ Umberto I di Siracusa e il Sant’Antonio Abate di Trapani come strutture d’eccellenza. Una prova che anche nel Sud Italia si può fare sanità di qualità, quando ci sono programmazione, competenza e volontà politica.