Niente attenuanti per “stress da Covid”: caso Lorena Quaranta, confermato l’ergastolo per l’ex fidanzato

La condanna è definitiva. Antonio De Pace sconterà l’ergastolo per il femminicidio di Lorena Quaranta, uccisa a 27 anni il 31 marzo 2020. Lo ha confermato la corte di Cassazione, rigettando il ricorso della difesa contro la sentenza del processo d’appello bis. Lorena, originaria di Favara nell’Agrigentino, studiava medicina a Messina.
Fu strangolata in casa dal fidanzato, infermiere di Vibo Valentia, in piena emergenza Covid. L’anno scorso i giudici della suprema corte avevano annullato con rinvio la prima sentenza di ergastolo per il mancato riconoscimento di attenuanti generiche come il presunto stress da pandemia.
Ipotesi ritenuta inammissibile a novembre scorso dai giudici di Reggio Calabria. E adesso anche dalla Cassazione che ha confermato il carcere a vita per De Pace.
“Finalmente” è il primo commento affidato dai familiari di Lorena agli avvocati Cettina La Torre e Giuseppe Barba. La sorella Danila le dedica una foto sui social. Scrive “ti amo”. Sorridono entrambe.