È il borgo più isolato della Sicilia e conta poco più di 1000 abitanti: seppur piccolissimo è tra i più belli e affascinanti

Il panorama dal Castello (foto italiachecambia.org) - teleone.it
Un posto “piccolissimo”, ma ricchissimo di storia, cultura e bontà indimenticabili: ed è quasi “nascosto”, in Sicilia.
Ci scommettiamo: quando pensate alla Sicilia, pensate prima d’ogni cosa al mare. Ma occhio, perché anche il cuore montuoso dell’isola offre paesaggi unici, esperienze sulla neve e borghi incantati da esplorare tutto l’anno. Nonostante le prime immagini che balzano alla mente siano quelle delle sue spiagge, delle acque cristalline e delle città costiere. Ma l’isola custodisce un tesoro altrettanto affascinante nell’entroterra, dove natura, cultura e tradizione si fondono in un mix sorprendente. Le montagne siciliane, come le Madonie, i Nebrodi e l’imponente Etna, offrono scenari di rara bellezza, sentieri incontaminati e aria purissima.
In inverno, questi rilievi si trasformano in paradisi innevati. Località come Piano Battaglia, nel cuore delle Madonie, e le pendici dell’Etna attirano migliaia di turisti ogni anno, desiderosi di vivere l’insolita esperienza della neve in Sicilia. Le attività includono ciaspolate, sci e passeggiate tra i boschi, mentre i borghi montani accolgono i visitatori con l’atmosfera calda delle case in pietra e la gastronomia tipica.
Uno dei paesi più suggestivi di questo entroterra si trova letteralmente “arroccato” a oltre 1000 metri d’altitudine. E da qui, lo sguardo spazia fino alle Isole Eolie, abbracciando l’intero paesaggio delle Madonie. Il borgo conserva intatta la sua identità storica, con un impianto urbanistico tipicamente arabo-normanno e una tradizione contadina viva e autentica.
Il territorio di cui parliamo rientra nel Parco Regionale delle Madonie, una riserva naturale che custodisce oltre il 30% della biodiversità dell’intera Sicilia. Passeggiare tra i suoi boschi e pascoli significa immergersi in un paesaggio ricco di vita e profumi mediterranei, con coltivazioni di olivo, allevamenti e prodotti tipici di alta qualità.
Arte, storia ed anche spiritualità nel cuore del borgo
Ma sveliamo di quale meraviglia parliamo, ovvero San Mauro Castelverde, nella provincia di Palermo. Secondo la leggenda, il nome San Mauro deriverebbe da una reliquia donata al paese da monaci benedettini. “Castelverde” fu aggiunto nel 1862, in riferimento a un castello vicino. Le tracce della storia si respirano ancora oggi camminando tra i vicoli del paese, dove si erge ciò che resta del centro fortificato di epoca bizantina chiamato “Castrum Sancti Mauri”. Per secoli il borgo fu sotto il dominio dei Ventimiglia, nobili marchesi di Geraci.
Le chiese raccontano una spiritualità intensa e radicata. La Chiesa Madre, dedicata a San Giorgio, sfoggia uno stile arabo-normanno con un portale barocco in pietra arenaria, mentre la chiesa di Santa Maria de Francis, edificata nel 1260, conserva opere della scuola gaginiana. La Chiesa del Patrono San Mauro Abate, ricostruita nel 1620, custodisce ancora le strutture sotterranee delle precedenti costruzioni e numerose tele sacre. Una delle più belle curiosità – davvero unica – di San Mauro sono i suoi orologi solari: circa dieci strumenti verticali, impropriamente chiamati meridiane, si trovano affissi sulle pareti di chiese ed edifici del centro storico e dei sobborghi come Casale Botindari e Karsa. Un tempo servivano ai contadini per regolare le giornate di lavoro seguendo l’ombra del sole.

Tradizioni, musei e sapori antichi
Per conoscere a fondo l’identità del borgo, vale la pena visitare il Museo Etnoantropologico e dell’amicizia tra i popoli, che espone oltre 450 oggetti della vita quotidiana contadina e artigiana, oltre a donazioni da ambasciate estere. Le stanze sono suddivise per mestieri tradizionali: calzolaio, falegname, zootecnia, vendemmia e molto altro, offrendo un autentico viaggio nel tempo. Ma, ve lo assicuriamo, nessuna visita può dirsi completa senza assaporare le delizie gastronomiche di San Mauro Castelverde.
In questo angolo lontano dall’inquinamento urbano, si producono formaggi eccezionali come caciocavallo, ricotta e tumazzu duru, ottenuti da animali allevati allo stato brado. L’olio locale, estratto dalla cultivar Crastu, ha un gusto fruttato e profumato di erbe aromatiche. La cucina tipica si esprime in piatti dai nomi evocativi e sapori intensi: pasta carni e milinciani, sosizza maurìna arrustuta supra ‘u luci, pani friscuccu l’uegliu, pizza all’antica ccu i pumuramurasicchi. E ancora, dolci come cannola e fiorelli, o piatti contadini come riso con finocchietto e fagioli. San Mauro Castelverde, insomma, è molto più di un semplice borgo: è un’esperienza che coinvolge i sensi, una scoperta di natura, storia e tradizione nel cuore meno conosciuto della Sicilia.