“Per quanti anni ancora devo lavorare?”: l’Inps ora ti dà la risposta definitiva | C’è un calcolo esatto

inps dettaglio teleone.it

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Adesso è possibile fare un calcolo più o meno preciso, grazie alle indicazioni ed alle tabelle. 

Negli ultimi mesi, il tema delle pensioni in Italia. è tornato con forza sul tavolo del Parlamento. Le tensioni tra Governo e sindacati sono evidenti: i lavoratori chiedono flessibilità in uscita e garanzie sui diritti acquisiti, mentre l’esecutivo lavora su una riforma sostenibile dal punto di vista finanziario.

In particolare, si discute sulla possibilità di superare la Legge Fornero o quantomeno modularne gli effetti attraverso misure ponte. Il punto focale del confronto è l’età pensionabile, che secondo le attuali regole è soggetta all’adeguamento con l’aspettativa di vita. Questo significa che nel 2027, salvo interventi correttivi, potrebbe aumentare di altri 3 mesi, rendendo più difficile per molti andare in pensione.

I sindacati spingono per un’uscita flessibile già a 62 anni, ma le coperture finanziarie sono ancora un ostacolo. Oggi, in Italia, per accedere alla pensione è necessario rispettare due parametri: l’età anagrafica e l’anzianità contributiva. A seconda dell’opzione pensionistica scelta – che sia quella di vecchiaia, anticipata o contributiva – cambiano i requisiti.

Sapere quanti anni ancora mancano alla pensione è quindi possibile solo analizzando entrambi questi fattori con attenzione. Per aiutarti a orientarti tra le varie possibilità, in questo articolo analizziamo le regole pensionistiche aggiornate al 2025. Troverai due tabelle che rispondono chiaramente alla domanda più frequente: “quanto mi manca per andare in pensione?” Una tabella è in base all’anno di nascita, l’altra in base agli anni in cui hai iniziato a lavorare.

Pensione: quanto manca in base all’anno di nascita

Le opzioni pensionistiche oggi disponibili in Italia si basano in parte sull’età anagrafica. La più comune è la pensione di vecchiaia, accessibile a 67 anni con almeno 20 anni di contributi.

Ma ci sono anche altre alternative: La pensione anticipata contributiva: 64 anni di età con almeno 25 anni di contributi per chi ha iniziato a versare dal 1996 e percepirà una pensione pari ad almeno 3 volte l’Assegno sociale (valore ridotto per donne con figli).; la pensione di vecchiaia contributiva: possibile a 71 anni con almeno 5 anni di contributi, ma solo se non si hanno versamenti precedenti al 1996. Il tutto può essere riassunto attraverso una tabella specifica, che che mostra in maniera abbastanza chiara quanti anni servirà ancora lavorare in base all’anno di nascita. E c’è una distinzione anche fra chi guadagna molto (e può permettersi un’uscita anticipata), un profilo medio (**) ed anche chi ha pochi contributi (***)

Anno di nascitaQuanto ancora devi lavorare
se guadagni molti soldi*
Quanti anni devi lavorare
se sei un profilo base**
Quanti anni devi lavorare
se hai pochi contributi***
197091216
1971101317
1972111418
1973121519
1974131620
1975141721
1976151822
1977161923
1978172024
1979182125
1980192226
1981202327
1982212428
1983222529
1984232630
1985242731
1986252832
1987262933
1988273034
1989283135
1990293236

E in base agli anni di contributi quanto manca?

Andando avanti, ci sono poi misure che ignorano l’età anagrafica e guardano solo ai contributi. La pensione anticipata ordinaria è accessibile, per l’esattezza: per gli uomini: con 42 anni e 10 mesi di contributi; per le donne: con 41 anni e 10 mesi di contributi; per i lavoratori precoci: con 41 anni di contributi, ma solo se si è disoccupati, caregiver, invalidi o si svolgono lavori gravosi, e solo se si è iniziato a versare prima del 31 dicembre 1995. Se la vostra carriera lavorativa non è stata continua o ci sono stati periodi di inattività, il modo migliore per capire la tua situazione è consultare l’estratto conto contributivo disponibile nell’area personale del sito Inps.

Questo documento ti dirà con esattezza quanti anni di contributi hai accumulato fino a oggi. A quel punto, per sapere quanto ti manca alla pensione, basta fare un semplice calcolo: sottrai gli anni che hai già maturato da quelli richiesti per la pensione anticipata o di vecchiaia, in base alla tua categoria. Ricorda però che le normative potrebbero cambiare nei prossimi anni e rendere più stringenti i requisiti di uscita. In conclusione, monitorare la propria posizione previdenziale è fondamentale per pianificare con serenità il proprio futuro. Conoscere in anticipo le regole del sistema pensionistico ti permette di fare scelte consapevoli e, se possibile, sfruttare al meglio le opzioni disponibili per lasciare il lavoro prima del previsto.