Sembra di essere a New York e invece ti trovi nel Sud Italia: ci vengono da ogni dove | Mai visto un grattacielo più alto

vista grattacieli (foto quantomanca.com) - teleone.it

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Si tratta della struttura più alta in assoluto in tutta la Regione, costruita ben 70 anni fa: ecco perché è stato costruito così. 

Se confrontiamo le fotografie delle metropoli nei primi anni 2000 con quelle di oggi, si ha l’impressione di osservare due epoche diverse. La trasformazione è stata accelerata da fattori economici, tecnologici e sociali, che hanno spinto le amministrazioni e gli investitori a ridefinire gli skyline urbani. Il simbolo più evidente di questo cambiamento sono i grattacieli, che da semplici edifici funzionali sono diventati vere e proprie icone architettoniche.

Dubai è il caso più emblematico. Dove prima vi era un deserto piatto e sabbioso, oggi svettano strutture tra le più alte e futuristiche del pianeta. Il Burj Khalifa, con i suoi 828 metri, è solo la punta dell’iceberg di un’espansione verticale senza precedenti. Le luci, i materiali innovativi e l’efficienza degli spazi hanno trasformato questa città degli Emirati in un modello per l’architettura del futuro.

Anche l’Italia ha visto nascere e rinascere edifici verticali nei suoi centri principali. Milano è diventata il cuore pulsante di questa rivoluzione, con quartieri come Porta Nuova che ospitano il Bosco Verticale, la Torre Unicredit e numerosi complessi dal design avveniristico. Roma, sebbene più vincolata dalla sua storia, ha saputo inserire elementi contemporanei nel suo tessuto urbano. Torino, Bologna, Napoli e Genova hanno seguito, in modo più discreto ma coerente, questa tendenza alla verticalizzazione degli spazi urbani.

Tra queste città, però, ce n’è una che custodisce una delle più sorprendenti testimonianze di architettura verticale. Si tratta di una città che è conosciuta soprattutto per i suoi palazzi barocchi, i mercati popolari e i resti arabo-normanni. Lì, tuttavia, c’è un grattacielo costruito in tempi in cui nessuno avrebbe pensato a una città modernissima: si tratta del grattacielo dell’INA Assitalia.

Un grattacielo nel bel mezzo della città, ispirato al Razionalismo italiano

Costruito tra il 1952 e il 1955 su progetto dell’architetto Carlo Broggi, il grattacielo dell’INA sorge all’interno dell’ex rione Villarosa, una zona storica che un tempo ospitava una villa nobiliare e terreni adibiti a strutture sportive. Dopo la vendita dell’area al Banco di Sicilia nel 1948, venne indetto un concorso di idee per la realizzazione di un complesso monumentale. Vinse il gruppo composto da Della Rocca, Guidi, Incorvaia, Lenti e Sterbini.

La costruzione – che, come in tanti avranno intuito, si trova a Palermo – fu affidata all’impresa CEFA dei fratelli Amoroso. Oltre al grattacielo dell’INA, vennero edificati anche l’ex sede del quotidiano “L’Ora” (oggi sede dell’Agenzia delle Entrate) e l’edificio del Banco di Sicilia. Il grattacielo si distingue per il suo stile ispirato al Razionalismo italiano, parte del movimento moderno che cercava funzionalità ed estetica pulita, lineare e monumentale.

Palazzo Ina grattacielo Palermo (foto wikipedia) - teleone.it
Palazzo Ina grattacielo Palermo (foto wikipedia) – teleone.it

Architettura e impatto urbano: la modernità che sfida la tradizione

Con i suoi 90 metri di altezza e i 18 piani, il grattacielo domina il paesaggio urbano del centro di Palermo, affacciandosi su piazzale Ungheria, a pochi metri dal celebre Teatro Massimo. È uno dei punti di riferimento visivi della città, ben visibile da diverse zone, e rappresenta un raro esempio di verticalità in un contesto urbano dominato da edifici storici e a bassa densità. Degno di nota è anche il suo valore artistico: sulla facciata sono presenti rilievi scultorei realizzati da Nino Geraci, con l’opera intitolata “La Sicilia e le sue attività lavorative”, che celebra l’identità produttiva e culturale dell’isola. Fino al 2011, la cima dell’edificio era sormontata dal grande logo luminoso dell’INA Assitalia, simbolo riconoscibile per tutti i palermitani.

Oggi, sebbene non più sede operativa dell’assicurazione, il grattacielo dell’INA resta un monumento dell’urbanistica moderna siciliana. Non è solo un edificio, ma un capitolo della storia cittadina e dell’evoluzione architettonica del dopoguerra. La sua presenza ci ricorda che anche nel sud Italia, tra tradizione e cultura millenaria, si sono fatti strada esempi di modernità lungimirante. Il confronto tra questo grattacielo e le strutture futuristiche di Dubai o Milano ci dimostra che la verticalità urbana non è solo sinonimo di lusso e innovazione, ma può anche essere espressione di identità territoriale e memoria storica. Palermo, in questo senso, ha saputo fondere elementi del passato con la voglia di guardare in alto.