Pensione di reversibilità, la notizia fa rimanere di sasso tutti gli anziani: cambia tutto | Non era proprio prevista una cosa simile

inps insegna - teleone.it

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Ma è possibile che in futuro le normative riguardanti le pensioni cambino ancora? Le novità da conoscere.

Ogni anno l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) eroga oltre 300 miliardi di euro in prestazioni previdenziali, assistenziali e di accompagnamento. Tra queste, spiccano le pensioni di vecchiaia, di invalidità, anticipate e quelle ai superstiti, note anche come pensioni di reversibilità. Si tratta di una rete di sicurezza economica che sostiene non solo i pensionati ma anche i loro familiari in caso di decesso.

Oltre al pagamento delle pensioni, l’INPS gestisce servizi fondamentali: ricalcolo degli importi, adeguamenti al costo della vita, supporto per la richiesta di prestazioni accessorie e strumenti di tutela in caso di invalidità o non autosufficienza. Tuttavia, uno dei temi più sentiti riguarda l’importo medio delle pensioni italiane, che resta ancora decisamente basso rispetto al costo della vita.

In risposta a questa criticità, i sindacati e diverse organizzazioni di categoria stanno promuovendo proposte per l’aumento della pensione minima, chiedendo al Governo interventi strutturali che adeguino gli assegni alle esigenze reali dei pensionati. Le soglie attuali, soprattutto per chi ha versato contributi per periodi discontinui o parziali, non permettono una vita dignitosa.

Tra le forme di tutela più significative vi è quella della reversibilità: una misura pensata per offrire continuità economica ai familiari in caso di morte del pensionato. In alcuni casi, questa pensione può essere “trasmessa” anche ai figli o addirittura ai nipoti, se rispettano specifici requisiti. Una garanzia che, tuttavia, è regolata da norme ben precise e in continua evoluzione.

Quando si può “passare” la pensione ai figli o ai nipoti?

La variazione importante è arrivata poco meno di un anno fa. La normativa italiana in materia di pensione ai superstiti prevede che, in caso di decesso di un pensionato o lavoratore assicurato, l’assegno possa essere riconosciuto anche ai figli o, in alcuni casi, ai nipoti. La recente Circolare INPS n. 64/2024, ispirata alla sentenza della Corte Costituzionale n. 88/2022, ha esteso il diritto anche ai nipoti maggiorenni, orfani, inabili e a carico dei nonni. Un riconoscimento del ruolo centrale della rete familiare, anche oltre i legami genitori-figli.

I figli possono beneficiare della pensione di reversibilità fino ai 18 anni. Il diritto può proseguire fino a 21 anni se frequentano regolarmente corsi scolastici o di formazione, o fino a 26 anni se iscritti all’università. Per i figli inabili in modo permanente al lavoro, il diritto permane senza limiti d’età, purché siano a carico del genitore deceduto. Tuttavia, non basta essere disoccupati o iscritti a scuola: è necessario dimostrare la non autosufficienza economica, fornendo prove documentali precise. Ma andiamo ai dettagli più specifici della questione.

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Conteggio assegni (altalex.com) – Teleone.it

Le condizioni per l’accesso e le percentuali dell’assegno

Bisogna intanto specificare che l’accesso alla pensione ai superstiti non è automatico: è infatti richiesto un insieme di documentazioni, tra cui il modello SS3 per certificare l’inabilità lavorativa in caso di figli disabili. Tale documentazione viene vagliata dalla commissione medico-legale dell’INPS, che ne verifica la validità. Inoltre, è indispensabile dimostrare la dipendenza economica dal genitore deceduto, anche se non c’è convivenza: bastano trasferimenti regolari di denaro, spese mediche o scolastiche, come confermato dalla sentenza n. 8584/2020 della Cassazione. La pensione di reversibilità non ha un importo fisso, ma è una percentuale della pensione spettante al defunto. Le aliquote sono: 60% per un figlio solo, 80% per due figli o coniuge e un figlio, 100% per tre o più figli. L’importo complessivo viene diviso tra gli aventi diritto secondo i criteri INPS.

Se uno dei beneficiari perde il requisito (per esempio inizia a lavorare o interrompe gli studi), la quota viene ricalcolata. È obbligatorio comunicare tempestivamente ogni variazione, pena la sospensione e la restituzione di quanto indebitamente percepito. L’Inps, dunque, mette a disposizione strumenti e servizi per facilitare l’accesso e la corretta gestione delle domande. Tuttavia, serve attenzione e precisione nella compilazione della documentazione e nella verifica dei requisiti, soprattutto per i figli maggiorenni e inabili. La reversibilità è più di una misura previdenziale: è un presidio di solidarietà familiare che permette a tanti giovani e persone fragili di avere un sostegno concreto in momenti delicati della vita. Un aiuto che, se ben gestito, può diventare un alleato importante nel percorso verso l’autonomia economica e sociale.