Stipendio, chi percepisce questa cifra ogni mese è considerato POVERO: non un euro di più né di meno | La cifra è ben lontana da quella che ti aspetti

In Italia si nasce già “poveri” di famiglia: lo è già il 13,5% dei minorenni: i dati che fanno riflettere.
La povertà nel mondo occidentale è un problema sempre più urgente e diffuso. Negli ultimi anni, nei paesi dell’Europa occidentale, la povertà ha assunto nuove forme, diverse rispetto a quelle storiche. Non si tratta più solo di mancanza assoluta di beni primari, ma di una crescente difficoltà nell’accedere a servizi essenziali, come la sanità, l’istruzione e l’abitazione.
Per fare qualche esempio, in Paesi come Francia, Germania o Spagna, le soglie di povertà si sono alzate a causa dell’aumento del costo della vita, rendendo difficile il mantenimento di un tenore di vita dignitoso anche per chi ha un lavoro stabile.
Negli Stati Uniti, la situazione è ancora più marcata: milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà federale, con enormi disparità tra aree urbane e rurali. La crisi sanitaria e l’inflazione hanno aggravato il problema, mentre la classe media si assottiglia sempre di più. A dispetto dell’immagine di ricchezza che gli USA spesso trasmettono, vaste aree del paese affrontano una crisi economica silenziosa ma devastante. Per andare ai problemi di “casa nostra”, in Italia la povertà ha raggiunto livelli preoccupanti.
Secondo i dati più recenti, quasi un italiano su dieci è considerato povero. Negli ultimi anni, a causa delle crisi economiche e sociali, la percentuale di famiglie sotto la soglia di povertà assoluta è cresciuta in modo costante. L’inflazione, l’aumento dei prezzi energetici e i salari stagnanti hanno colpito soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione.
Lo dice l’Istat, e la “fotografia” è considerata drammatica, o quasi…
In poche parole, dunque, non si parla più solo di famiglie che rinunciano alle vacanze o ai beni di lusso, ma di persone che devono misurare ogni euro anche per necessità basilari come l’alimentazione e le spese mediche. Questo cambiamento è evidente in ogni regione del paese, ma risulta più marcato nelle aree del Mezzogiorno. Andando al report annuale dell’Istat, questo ha certificato che il 9,4% della popolazione italiana, pari a oltre 2 milioni di famiglie, vive in condizioni di povertà assoluta. Rispetto al 7,7% del 2019, si tratta di un aumento drammatico di circa 333mila nuclei familiari.
Questa crescita evidenzia quanto il problema sia stato accentuato dalla pandemia e dalle successive crisi economiche. La “povertà assoluta”, secondo l’Istat, dipende da diversi fattori: area geografica, tipologia di comune di residenza e composizione del nucleo familiare. Per esempio, una famiglia con due genitori trentenni e due figli che vive in una grande città del Nord Italia è considerata povera se guadagna meno di 1.680 euro al mese. La stessa famiglia, in un piccolo comune del Sud, scenderebbe invece a una soglia di circa 1.230 euro mensili.

E chi sono i “nuovi poveri” nel nostro Paese?
L’incidenza della povertà cresce esponenzialmente al crescere del numero dei figli: più di una famiglia su cinque con tre figli minori si trova sotto la soglia. I nuovi poveri sono soprattutto giovani: il 13,5% dei minorenni italiani è povero, e il 12% dei neonati nasce già in condizioni di povertà o vi scivola nei primi mesi di vita. Un dato sorprendente è che non si tratta solo di disoccupati o di persone marginalizzate: il 13,2% delle famiglie con un operaio come principale percettore di reddito vive in povertà assoluta. Questo testimonia come anche un lavoro stabile non garantisca più una sicurezza economica adeguata.
Per aiutare le famiglie a comprendere meglio la loro situazione economica, l’Istat ha pubblicato un “calcolatore”, grazia al quale è possibile inserire dati come il numero dei membri del nucleo familiare, la zona di residenza e il reddito netto disponibile. Il sistema restituisce una valutazione immediata della distanza dalla soglia di povertà. Si può anche simulare l’effetto di eventi futuri, come una perdita di reddito o la nascita di un nuovo figlio, valutando così in anticipo l’impatto sulla situazione economica familiare. Un utile strumento per chi vuole avere una fotografia più precisa del proprio stato finanziario e prendere decisioni consapevoli per il futuro.