I turisti non hanno dubbi: “È la più sporca” | Purtroppo questa città italiana è considerata la peggiore

Rifiuti abbandonati in strada (foto cnsbii.it) - teleone.it
Risultati sorprendenti dagli studi europei sulle città in cui si vive meglio, ma soprattutto quelle in cui si vive peggio: ecco quanto emerge.
Il quadro che emerge è a dir poco allarmante. Ogni anno, diverse indagini comparano i livelli di vivibilità nelle città europee, basandosi su criteri come qualità dell’aria, servizi, trasporti, sicurezza e pulizia. Questi dati influenzano non solo le politiche urbane, ma anche le scelte di chi decide dove vivere, lavorare o studiare. In testa alle classifiche troviamo spesso città del Nord Europa, dove l’efficienza e l’organizzazione urbana sono ai massimi livelli.
Nel Sud Europa, invece, la situazione cambia drasticamente. In particolare, alcune città italiane, e tra queste molte della Sicilia, faticano a garantire uno standard di vita adeguato. Le carenze infrastrutturali, l’inefficienza dei servizi pubblici e la gestione inadeguata dei rifiuti rappresentano criticità croniche. Questi problemi si acuiscono nei centri urbani più popolosi, dove la densità demografica mette sotto pressione i servizi disponibili.
Ma, fra gli indicatori più critici, spicca ad esempio la raccolta dei rifiuti. In molte città siciliane, da Catania ad Agrigento, passando per Messina e Trapani, la situazione è spesso emergenziale. Cumuli di immondizia, cassonetti stracolmi e odori nauseabondi sono una triste normalità. A pagarne le conseguenze sono i cittadini, ma anche il turismo, che viene penalizzato da una percezione negativa del territorio.
Nonostante sia il capoluogo della Regione, ed una delle città italiane con maggiore storia e patrimonio artistico, Palermo è invece spesso al centro delle critiche. I turisti che vi arrivano, soprattutto da viale Regione Siciliana – una delle principali arterie di ingresso – si imbattono subito in montagne di rifiuti e incuria, un biglietto da visita pessimo per una città che ambisce a essere meta culturale e turistica di primo piano.
Palermo, numeri impietosi anche in ambito europeo per “qualità della vita”
Ma andiamo ad analizzare i dettagli degli studi: un’indagine condotta dalla Commissione Europea, su 83 città europee, ha fotografato una realtà particolarmente difficile proprio per Palermo. Solo il 62% degli intervistati si dice soddisfatto di vivere nella città, contro una media UE dell’87%. Il dato è il peggiore d’Europa, a testimonianza di un malessere diffuso tra i cittadini.
I numeri sono impietosi: solo il 4% dei palermitani ritiene sia facile trovare lavoro. La pulizia urbana è considerata soddisfacente solo dal 6%, mentre appena il 18% ha fiducia nei trasporti pubblici. A ciò si aggiunge una scarsa accessibilità ai servizi online, ritenuta problematica dal 50% degli intervistati. Anche la mobilità urbana non convince: solo il 22% esprime un giudizio positivo. Il livello di soddisfazione crolla anche per gli impianti sportivi (33%) e per l’efficienza dell’amministrazione pubblica, giudicata positivamente solo dal 13%.

Servizi essenziali, cittadini che si sentono “trascurati”
Lo studio europeo, che ha coinvolto oltre 71.000 cittadini in tutta l’Unione e nei paesi limitrofi, ha preso in esame aspetti fondamentali della vita urbana: lavoro, inclusione, ambiente, sicurezza e qualità dei servizi. L’obiettivo è misurare non solo la qualità oggettiva delle città, ma anche la soddisfazione soggettiva dei cittadini. Il quadro che emerge per Palermo è allarmante: il malcontento riguarda tutte le fasce d’età e coinvolge aspetti quotidiani essenziali. I cittadini si sentono trascurati, sfiduciati, e privi di alternative. La qualità della vita, in queste condizioni, ne risente profondamente, e la fuga dei giovani verso altre regioni o all’estero ne è un sintomo evidente.
Quello della pulizia, ad esempio, è un dato fra i più “pesanti”. Inutile dire che per invertire la rotta servono investimenti strutturali, interventi concreti sul territorio e una nuova visione amministrativa che metta al centro il benessere dei cittadini. Palermo, d’altronde, merita certamente di più, dato il suo patrimonio storico, artistico e umano. Non può essere, insomma, tutto “soffocato” da degrado, rifiuti (definita fra le “città più sporche”) e inefficienza. Soltanto lavorando – il messaggio è per le istituzioni – sarà possibile risalire posizioni nelle classifiche europee, per offrire ai palermitani una qualità della vita più alta.