La sua “verità” è emersa qualche giorno dopo la terribile strage familiare. La figlia di Giovanni Barreca si è presentata davanti alla Procura per i minorenni di Palermo ed ha fornito quello che è stato definito “l’agghiacciante resoconto” sui fatti di Altavilla Milicia.
La ragazza di 17 anni, che era stata definita “unica sopravvissuta” al dramma del Palermitano avrebbe, invece, avuto un ruolo fondamentale nelle torture subite dalla madre e dai fratelli, uccisi nel giro di pochi giorni.
La confessione, come è emerso dalle parole del procuratore di Termini Imerese quest’oggi, è stata molto dettagliata. Anche la ragazza era infatti convinta che la madre, Antonella Salamone, ed i due fratelli, fossero “posseduti dal demonio“.
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Ed anche lei pensava che soltanto con l’esorcismo sarebbero riusciti a “liberare” i familiari.
La figlia di Barreca ha, dunque, partecipato al rito di liberazione con il padre e con i due amici dell’uomo, ovvero Massimo Carendente e Sabrina Fina. Il rito prevedeva sevizie e torture, che sarebbero durati diversi giorni. La confessione ha poi portato al fermo ed all’arresto della 17enne, convalidato dal gip.
L’accusa, anche per la minorenne, è quella di omicidio pluriaggravato e occultamento del cadavere della madre. Nel racconto della giovane, tutte le fasi che hanno poi portato a bruciare il corpo della donna e al seppellimento dei resti in giardino.
Le “cose negative” accadute alla famiglia, così come sostenuto dalla ragazza, erano accadute proprio “per colpa dei demoni”, da scacciare dunque dalla madre o dal piccolo Kevin, che “era molto legato alla donna”. Per la ragazza è stata stabilita la custodia cautelare in carcere.
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