E’ accaduto quel che mai si sarebbe potuto immaginare: dopo una lite a scuola fra ragazzini, un gruppo di bulli ha ucciso un uomo, il papà di un alunno su cui avevano precedentemente messo il “mirino”.
Incredibile ma vero, con la tragica storia che arriva dagli Stati Uniti. E’ accaduto tutto venerdì scorso, nel Maryland. Un ragazzino di 14 anni è stato oggetto delle angherie di un gruppo di coetanei. Appena è finita la scuola, poi, i bulli si erano messi d’accordo per andare a “trovare” la loro vittima anche a casa.
Una volta arrivati nell’abitazione del figlio di Christopher Wright – questo il nome del papà -, intorno alle cinque del pomeriggio, hanno chiamato il 14enne, chiedendogli di uscire. Il ragazzino, impaurito, ha a sua volta chiamato il papà, che è dunque uscito fuori per dire al gruppo di bulli che il figlio non sarebbe arrivato.
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Da quel momento in poi, la tragica serie di eventi. Dopo una lunga discussione, accesa con il padre, i ragazzini – come ha riportato anche il Washington post – sono passati alle maniere forti. Secondo quanto successivamente raccontato dalla compagna dell’uomo, gli adolescenti avrebbero detto che, a quel punto, in assenza del figlio, se la sarebbero presa con lui. E così, hanno dato il “la” a calci e pugni, fino a quanto la fidanzata dell’uomo è stata costretta a chiamare la polizia ed i soccorsi. Quando sono arrivate le forze dell’ordine, il gruppetto è fuggito via.
Il papà del ragazzino, però, nell’occasione ha riportato un gravissimo trauma cranico e fratture multiple in faccia. La corsa verso l’ospedale non ha dato i risultati sperati, in quanto proprio per la gravità delle ferite, l’uomo ha perso la vita. La polizia non ha ancora arrestato i responsabili del gruppo. Si cercherà, d’altronde, di capire cosa abbia scatenato la furia degli adolescenti.
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