Un dramma che ha sconvolto Tolosa e riaperto il dibattito su gravidanze nascoste, solitudine e fragilità psicologica. Si è presentata all’ingresso del Toulouse University Hospital con uno zaino sulle spalle, lo sguardo perso e il corpo visibilmente scosso. La giovane donna, appena 23 anni, faticava a parlare e sembrava incapace di spiegare cosa l’avesse condotta lì in quello stato di agitazione. Il personale sanitario ha immediatamente intuito che qualcosa non andava e ha deciso di approfondire la situazione.
All’interno dello zaino, nascosto tra alcuni indumenti, è stato rinvenuto il corpo senza vita di un neonato. Una scoperta che ha lasciato senza parole medici e infermieri, i quali hanno allertato subito le autorità competenti. L’ospedale è diventato in pochi minuti il centro di una scena drammatica che ha profondamente scosso l’intera comunità francese.
Secondo una prima versione fornita dalla donna, lo zaino le sarebbe stato consegnato da un’amica che le avrebbe chiesto di liberarsene. Solo dopo averne controllato il contenuto, sempre secondo il suo racconto, avrebbe compreso la gravità della situazione e avrebbe deciso di correre in ospedale nel tentativo di chiedere aiuto.
Una spiegazione che però non ha convinto gli investigatori, i quali hanno immediatamente avviato una serie di accertamenti medici e verifiche domiciliari per chiarire l’accaduto e ricostruire con precisione la catena degli eventi che hanno portato alla morte del piccolo.
Durante una perquisizione nell’abitazione della giovane, gli agenti hanno rinvenuto la placenta, un elemento che ha rafforzato l’ipotesi che la donna abbia partorito da sola in casa il giorno precedente al suo arrivo in ospedale. Un dettaglio che ha indirizzato gli inquirenti verso la convinzione che fosse lei la madre del neonato.
Sottoposta a visita medica, la 23enne avrebbe confermato di aver partorito senza alcuna assistenza sanitaria. Agli investigatori avrebbe poi dichiarato che il bambino sarebbe nato già privo di vita, una versione giudicata però poco credibile dal personale medico, che ha evidenziato come il neonato fosse nato a termine.
Secondo i primi riscontri clinici, il piccolo avrebbe vissuto per alcune ore dopo la nascita. Un dettaglio che apre scenari inquietanti e che ha portato la procura a disporre l’arresto della giovane con l’ipotesi di omicidio. Attualmente la donna è piantonata in ospedale in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
Sul corpo del neonato è stata disposta l’autopsia, che dovrà chiarire le cause della morte e stabilire con certezza se il bambino fosse vivo al momento del parto. Le indagini proseguono e la città di Tolosa resta in attesa di risposte, mentre il caso riaccende il dibattito su supporto psicologico, maternità nascosta e prevenzione dei drammi familiari.
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