Alla vigilia di Avellino-Palermo, Filippo Inzaghi traccia la linea con chiarezza, alternando rispetto per l’avversario e forte responsabilizzazione del proprio gruppo. “Ho grande rispetto per l’Avellino – ha esordito in conferenza stampa -. L’anno scorso hanno fatto una grande promozione, stanno esprimendo un ottimo calcio”, premette il tecnico rosanero, che però sposta subito il focus all’interno: “Io guardo in casa mia. Sappiamo le difficoltà nel sintetico, ma non abbiamo scuse. Dobbiamo continuare il percorso iniziato quattro giornate fa, è iniziato un nuovo campionato”.
Il messaggio è soprattutto mentale. “Abbiamo trovato lo spirito. Non guardo la classifica, guardo la squadra nel suo insieme”, spiega Inzaghi, consapevole delle insidie del match: “Ci attende una partita dura. Mi aspetto che la squadra faccia quello che sa fare, che sappia soffrire e fare bene. Sarà una partita complicata ma dipende da noi”. Anche l’ambiente sarà un fattore: “L’Avellino in casa ha grande tifo, sarà una bella sfida”.
Sul piano tattico ed emotivo, l’allenatore invita al realismo: “Non si può dominare per 90′. Dobbiamo saper dominare quando possiamo ed essere più cinici”. E aggiunge: “Nel calcio non c’è un piano gara. Dobbiamo giocare e soffrire. La squadra è matura e sa che queste sono le partite più complicate”. Capitolo infermeria: “Pierozzi ha un affaticamento muscolare, non corriamo rischi”, chiarisce Inzaghi, che valuta le alternative: “Abbiamo Diakité e Gyasi”. Su quest’ultimo: “Manca da più di due mesi, deciderò a ridosso della partita. Bereszynski a centrocampo? Sta facendo bene da terzo di difesa, ho tante alternative”.
Infine, uno sguardo alla crescita del gruppo: “Ci sono tante cose da migliorare, ma abbiamo sempre cercato di proporre calcio. I giocatori hanno bisogno di fiducia”, conclude Inzaghi, “la squadra può crescere tantissimo e questa cosa mi rende tranquillo”.
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