inzaghi filippo palermo
La trasferta con l’Entella lascia più domande che certezze, per il Palermo di Inzaghi. Si è trattato ancora di un pareggio tutt’altro che rassicurante, per i rosanero. Dopo settimane difficili e risultati deludenti, il punto centrato avrebbe potuto rappresentare un segnale di rilancio, ma, alla fine, non ha fatto che lasciare un sapore parecchio amaro. La risposta sul campo, insomma, è stata soltanto parziale. In B, pareggiare in trasferta può essere accettabile, ma la squadra è chiamata a dimostrare maturità, continuità e capacità di reagire.
Inzaghi ha effettuato scelte forti per cambiare identità e ritmo, ma l’esecuzione non ha convinto fino in fondo. Le note positive restano poche, anche se non mancano segnali incoraggianti. L’organizzazione complessiva è migliorata rispetto alle disastrose trasferte di Catanzaro e Castellammare di Stabia. L’intensità è cresciuta, ma la strada verso la solidità è ancora lunga e costellata di incertezze tattiche.
Il problema principale è la totale mancanza di continuità. Una settimana il Palermo sembra ritrovare identità, quella successiva ricade nelle stesse difficoltà. Questo punto, arrivato dopo una gara combattuta ma non brillante, non risolve le questioni più profonde: la poca lucidità negli ultimi trenta metri, la difficoltà a costruire gioco e una gestione dei momenti chiave ancora troppo fragile.
Tra le scelte più coraggiose del tecnico c’è quella di puntare su Vasic dal primo minuto. Il centrocampista ha disputato probabilmente la sua miglior partita con la maglia rosanero. In quella zona di campo da trequartista sul centrosinistra si muove con naturalezza, mostrando passo, tecnica e buona condizione fisica. Deve migliorare in lucidità e concretezza, ma i segnali sono incoraggianti. Per ciò che riguarda Palumbo, si può dire che sia stato protagnista di una gara a due velocità. Il primo tempo lo ha visto spento, fatta eccezione per il cross perfetto che ha portato al palo di Augello. La ripresa è stata completamente diversa, con l’ex Modena che è diventato fondamentale nella manovra.
Inzaghi adesso sembra intenzionato a proseguire su questa nuova via tattica. Ciò comporta, però, sacrifici importanti: giocatori come Brunori e Segre appaiono ora più indietro nelle gerarchie e dovranno riconquistare spazio. Contro la Carrarese tornerà Ranocchia, titolare fisso quando disponibile, e il suo rientro costringerà il tecnico a un ulteriore giro di cambi nella zona nevralgica del campo.
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