“Ho chiarito al gip la mia posizione rispondendo alle domande che mi sono state poste“. Così il leader di Noi Moderati, Saverio Romano, uscendo dal tribunale dopo l’interrogatorio preventivo davanti al gip, parlando con i giornalisti. Per Romano sono stati chiesti gli arresti domiciliari con altri 17, tra cui l’ex presidente della regione, Salvatore Cuffaro. I reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Parlando della presunta segnalazione di una persona per un subappalto all’Asp Siracusa, Romano ha sottolineato: “le contestazioni sono quelle nei capi di imputazione”.
Sull’appalto di Siracusa dice: “Non e’ accaduto, non c’e’ stata nessuna possibilità che potesse accadere, perché ab origine non c’era nessun patto tra me e questi signori, ovviamente. E, quindi, non ci poteva essere, posto che non c’era il patto, nemmeno una ricaduta sul patto”. Secondo Romano, “il fatto al quale io devo necessariamente attenermi è che non c’e’ una sola intercettazione che mi possa riguardare. E anche nelle chat c’è mai un riferimento a patti criminosi”.
“Non c’è una sola intercettazione che mi riguardi ne’ ci sono chat su di me riferite a fatti criminosi”. Lo ha detto, al termine dell’interrogatorio preventivo davanti al gip di Palermo, durato circa due ore, il coordinatore di Noi moderati Saverio Romano, indagato nell’inchiesta su un presunto comitato d’affari che avrebbe pilotato appalti e truccato concorsi.
Al centro delle indagini c’è l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, dominus, secondo i Pm, dell’associazione criminale che avrebbe condizionato la vita politica e amministrativa della regione. Romano è accusato di avere sponsorizzato l’affidamento di un subappalto di una gara bandita dalla Asp di Siracusa e vinta illegittimamente dalla Dussmann Srl, alla Euroservice di Sergio Mazzola, imprenditore che sarebbe stato a lui vicino.
“Ho chiarito la mia posizione – ha detto Romano – e, come avevo già annunciato, ho risposto alle domande relative al capo di imputazione. Ho trovato una certa difficoltà a collegare le contestazioni con i fatti reali. Ho risposto su ciò che mi risulta e ho dovuto fare l’esegesi delle intercettazioni”. Per Romano e altre 17 persone la procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari. Il gip dovrà decidere sull’istanza al termine degli interrogatori preventivi. Per il deputato, qualora venisse accolta la richiesta di misura cautelare, sarebbe necessaria l’autorizzazione a procedere del Parlamento. A proposito delle sue presunte pressioni per l’aggiudicazione del subappalto, l’ex ministro ha risposto: “Non è accaduto e non c’era alcuna possibilità che ci fosse un patto tra me e questi signori e quindi nemmeno una ricaduto sul patto”.
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