Una bomba carta è esplosa sotto la casa dell’assessore comunale Fabrizio Ferrandelli. E’ stata una notte di paura, a Palermo, con il boato che è stato avvertito in tutto il quartiere di Borgo Nuovo.
Sono state diverse decine di persone a scendere anche in strada, ma fortunatamente non sono stati registrati feriti, nè danni a cose. Proprio poche ore prima lo stesso Ferrandelli – che ha delega all’emergenza abitativa – aveva rivolto dure critiche contro gli autori del vandalismo compiuto in un alloggio popolare sgomberato.
E dopo le 21 di ieri, un incendio è divampato nell’appartamento che era stato appena sgomberato. Sono intervenuti i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i sanitari del 118. Per il recupero dell’appartamento erano previsti dei lavori a breve. Così come è stato ricostruito, sarebbe stato proprio l’ex occupante abusivo a ritornare all’interno dell’immobile – dopo che Ferrandelli aveva fatto eseguire lo sfratto – ed è divampato l’incendio.
“Questi gesti non m’intimoriscono. Sono molto sereno e proseguirò nella mia azione. Ho presentato diverse denunce e adesso attendiamo il lavoro degli investigatori. Tutto questo non ci fermerà”. Sono state le parole dell’assessore Ferrandelli, che ha poi chiarito la dinamica dei fatti. “C’è stato un forte boato intorno alle 23, tutti i vicini si sono affacciati. Ero dai carabinieri, a Borgo Nuovo. Stavo rassicurando gli abitanti del posto. Mentre ero lì, a un certo punto mi è arrivata una telefonata da parte dei vicini per raccontarmi di quel forte boato davanti casa. Vedremo. Ma di certo la determinazione non viene meno”.
Il sindaco Roberto Lagalla esprime “vicinanza e solidarità” al suo assessore per “il grave episodio che lo ha coinvolto nella serata di ieri. Si tratta di un fatto che condanniamo con fermezza” “Voglio essere molto chiaro – afferma il primo cittadino – l’amministrazione comunale continuerà, insieme all’assessore Ferrandelli, a portare avanti con determinazione il percorso di legalità che abbiamo intrapreso nella gestione degli alloggi popolari. Non arretreremo di un passo”. (foto archivio)
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