“Carburante finito”: paura in volo, aereo Ryanair partito da Pisa lancia il Myday, atterraggio d’emergenza

Un volo Ryanair partito da Pisa e diretto a Glasgow Prestwick è stato protagonista di una drammatica emergenza in volo nel pieno della tempesta “Amy” che ha colpito il Regno Unito con venti fino a 160 km/h. L’aereo, operato da Malta Air per conto di Ryanair, ha lanciato un allarme “Mayday carburante” prima di riuscire ad atterrare a Manchester con appena sei minuti di autonomia rimasti nei serbatoi.
Il velivolo aveva tentato invano di atterrare due volte a Prestwick, ma le condizioni meteo proibitive e la scarsa visibilità hanno reso impossibile la manovra. Anche un successivo tentativo su Edimburgo è fallito, costringendo il comandante a deviare nuovamente la rotta. Nel frattempo, i passeggeri a bordo hanno vissuto momenti di forte tensione, mentre l’equipaggio dichiarava il codice di massima emergenza in volo, lo squawk 7700.
Quando finalmente l’aereo è riuscito a toccare terra a Manchester, i serbatoi contenevano appena 220 chilogrammi di carburante, equivalenti a circa cinque o sei minuti di volo: una quantità al limite della sicurezza operativa. Un margine così ridotto da spingere le autorità aeronautiche a definire l’episodio come “una delle situazioni più critiche registrate negli ultimi anni”.
Tra i passeggeri c’era anche Alexander Marchi, che ha raccontato al quotidiano “Ayr Advertiser” la paura vissuta a bordo: “Siamo partiti in ritardo da Pisa per uno sciopero e per l’irruzione di manifestanti sulla pista. Durante la discesa, l’aereo girava in tondo senza riuscire a scendere. Quando il comandante ha annunciato che saremmo andati a Manchester, abbiamo capito che la situazione era davvero seria”.
Tempesta Amy e caos nei cieli britannici
La tempesta “Amy” ha sconvolto i trasporti nel Regno Unito, con voli cancellati, treni sospesi e porti chiusi per oltre 24 ore. Le fortissime raffiche di vento e le piogge torrenziali hanno reso quasi impossibile qualsiasi operazione di atterraggio sicuro nella zona di Glasgow, provocando dirottamenti e ritardi in decine di aeroporti.
Gli esperti sottolineano come l’episodio del volo Ryanair, avvenuto pochi giorni fa, evidenzi ancora una volta la necessità di una gestione più flessibile delle riserve di carburante, soprattutto in presenza di fenomeni meteorologici estremi. “Le condizioni di quel giorno erano al limite – spiegano fonti dell’aviazione civile – e il rischio di finire il carburante in volo è stato concreto”. E intanto, le autorità aeronautiche britanniche e irlandesi hanno aperto un’indagine ufficiale per verificare la gestione delle riserve e il rispetto dei protocolli di sicurezza. L’obiettivo è comprendere se l’equipaggio abbia avuto margini sufficienti di manovra e se le condizioni meteorologiche fossero state adeguatamente previste.
Ryanair ha poi dichiarato che l’equipaggio ha agito “in piena conformità con le procedure di sicurezza” e che nessun passeggero è rimasto ferito. Tuttavia, l’episodio riaccende il dibattito sulla sostenibilità dei voli low cost in condizioni meteo estreme, e su come le compagnie gestiscano le emergenze quando i tempi di reazione sono ridotti all’osso.
