“Lo hanno trattato bene, non lo hanno minacciato, gli hanno dato da bere e un panino da mangiare. Ma mio figlio non aveva fame, ha mangiato poco e ha bevuto tanto. La paura e la tensione era tanta. È stato un incubo, per lui e per tutti noi. Per fortuna è finita bene”.
Sono le parole dell’imprenditore, padre del diciassettenne rapito a Vittoria (Ragusa) giovedì sera mentre si trovava con alcuni amici in una piazzetta del quartiere Marangio. Il giovane ieri sera è si è presentato in commissariato. Il ragazzo dice di non sapere dove sia stato condotto.
“Era incappucciato – spiega il padre all’agenzia ansa – e non ha visto il percorso. Hanno però viaggiato per un bel po’, forse per una mezzoretta. Lo hanno condotto all’interno di una casa e lì è rimasto da solo, in una stanza. Gli uomini che si recavano da lui erano sempre incappucciati. Si trattava forse di una casa di campagna. Non si sentivano rumori. Ha però sentito il rumore degli elicotteri che sorvolavano la zona”. “Ad un certo punto della giornata – prosegue – lo hanno fatto uscire, lo hanno caricato in auto e sono ripartiti. Lo hanno lasciato in strada, fuori dall’abitato di Vittoria, forse a un paio di chilometri di distanza. Lui ha camminato per un bel po’ fino alla città, poi ha incontrato delle persone che lo hanno caricato in macchina e lo hanno accompagnato in commissariato”.
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