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“Una lite per la consegna di farmaci”: omicidio di Stefano Gaglio a Palermo, indagini e nuove ipotesi

Con il passar delle ore emergono dettagli più chiari sull’omicidio di Stefano Gaglio, magazziniere 39enne ucciso questa mattina nei pressi di piazza Principe di Camporeale. La ricostruzione dei fatti sarebbe stata confermata da diverse persone presenti al momento della sparatoria, che hanno offerto testimonianze utili agli inquirenti. Dall’identikit elaborato subito dopo l’agguato, infatti, sarebbe già emerso anche un nome collegato al sospettato.

Gli investigatori non escludono nessuna pista, ma sembrano orientarsi sempre più verso l’ipotesi di una vendetta personale maturata in ambito lavorativo, piuttosto che a dinamiche legate alla criminalità organizzata. Una circostanza che, se confermata, cambierebbe la chiave di lettura del terribile omicidio, che ha gettato nello sgomento un intero quartiere.

Nei giorni scorsi, all’interno della farmacia in cui lavorava la vittima, sarebbe scoppiata una lite molto accesa con un cliente. A quanto sembra, la discussione sarebbe stata legata alla consegna di alcuni farmaci e proprio quel cliente sarebbe stato riconosciuto come la stessa persona presente subito dopo la sparatoria. Per la squadra mobile, il dettaglio potrebbe rappresentare l’anello mancante per comprendere il movente. Le ricerche del killer proseguono senza sosta: gli agenti stanno setacciando la città con l’obiettivo di rintracciare il presunto assassino, ancora in fuga. .

“Lontano da ambienti criminali”

Stefano Gaglio, sposato e padre di due figli, era un uomo stimato e rispettato da tutti. Lavorava da anni nella farmacia di piazza Principe di Camporeale, dove era conosciuto come persona corretta, disponibile e apprezzata dai colleghi e dai clienti. Non aveva precedenti penali, e la sua figura sembrava lontana da ambienti criminali.

Originario del quartiere Noce, da tempo viveva a Cruillas con la famiglia. La notizia della sua morte ha scosso profondamente tutti, che lo ricordano un lavoratore serio, sempre pronto a dare una mano e mai coinvolto in situazioni problematiche. L’ipotesi di un regolamento di conti legato a contrasti personali sembra al momento la più accreditata, ma le indagini restano aperte a ogni possibilità. La conferma arriverà solo dopo ulteriori verifiche e testimonianze, ma gli investigatori continuano a lavorare senza sosta per fare piena luce sul caso.

 

redazione

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