I legali della famiglia di Sara Campanella, vittima di femminicidio, hanno depositato alla Procura di Messina una denuncia nei confronti di Daniela Santoro, madre di Stefano Argentino, omicida reo confesso che si è suicidato nel carcere di Gazzi.
Gli avvocati ipotizzano i reati di favoreggiamento e di concorso morale nella commissione del reato. Nella querela hanno allegato i messaggi che madre e figlio si erano scambiati su WhatsApp.
Secondo i legali della famiglia Campanella, Daniela Santoro dopo l’omicidio avrebbe anche aiutato il figlio a fuggire e a nascondersi.
“E’un accanimento nei confronti di una mamma che ha perso un figlio. Sono dinamiche diverse rispetto alla famiglia Campanella ma è sempre un dramma nel dramma. Onestamente darei il peso che merita a questo vicenda, pressoché nullo, anche perché verrà archiviata”. Questo il commento di Giuseppe Cultrera, legale di Stefano Argentino, suicida nel carcere di Gazzi dove si trovava il giovane reo confesso per il femminicidio di Sara Campanella.
“Non abbiamo ancora capito – ha detto, come riporta l’ansa – se è un esposto, una denuncia o una querela. Sono tre cose diverse. Viene utilizzato il termine in maniera inappropriata. In ogni caso è una forzatura ed un gesto che denota accanimento nei confronti della madre, alla ricerca di un capro espiatorio. Il processo si è concluso, Stefano aveva confessato di aver ucciso Sara, lui era responsabile. Per quanto si voglia parlare di favoreggiamento o di concorso: il primo è escluso dal codice penale per i prossimi congiunti quindi non c’è. – spiega – Il concorso non so come lo interpretano, anche perché non ho letto questo atto, ma al massimo avrebbero dovuto rilevarlo prima e non oggi che sono scaduti i termini di querela dei 90 giorni dal momento in cui sono in possesso degli atti. Mi sembra che non ci sia chissà quale attenzione da prestare a questa circostanza, naturalmente giuridicamente parlando, non mi permetterei di entrare in valutazioni morali”.
In merito ad eventuali nuovi elementi, l’avv. Cultrera spiega: “Le circostanze che loro portano a fondamento sarebbero sempre le solite cioè che la madre gli avesse mandato messaggi facendo si ‘ che non desistesse ma non sono gli unici. Per contro ci sono i messaggi dove la madre dice a Stefano ‘lascia stare’ ‘non ti vuole, prendine atto’. Si è parlato stamane di un utilizzo secondo convenienza delle risultanze probatorie, lo ha detto mi sembra la mamma di Sara in una dichiarazione. Forse l’utilizzo secondo convenienza lo stanno facendo i suoi legali, non noi. Noi non abbiamo mai escluso la responsabilità”. (foto Gabriella Finocchiaro-teleone.it)
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