Non ce l’ha fatta Eleonora Chieregato, la diciassettenne di Castelguglielmo – piccolo comune del Polesine in provincia di Rovigo – morta a causa di una rara malattia autoimmune. La tragedia ha colpito profondamente i 1500 abitanti del paese, lasciando tutti senza parole. Il malore era arrivato improvvisamente mentre Eleonora si trovava in viaggio in treno con alcune amiche. I soccorsi a bordo hanno tentato di stabilizzarla, ma le condizioni erano apparse subito critiche. Trasportata d’urgenza all’ospedale Borgo Trento di Verona, la giovane è stata ricoverata in terapia intensiva, ma nonostante gli sforzi dei medici, il suo cuore non ha resistito.
Dopo ore di speranza e preghiere, è arrivata la dichiarazione di morte cerebrale. Una notizia devastante, quella arrivata la scorsa settimana, che ha gettato nello sconforto non solo la famiglia ma l’intera comunità di Castelguglielmo, che in questi giorni continua a stringersi attorno ai genitori, Andrea e la madre con cui la ragazza viveva. I social pieni di messaggi di cordoglio.
Secondo alcuni ricordi condivisi dagli amici, Eleonora era una ragazza “solare, piena di energia”, sempre pronta a sorridere. Qualche sintomo si era manifestato già ad aprile con nausea e stanchezza, ma gli esami non avevano fatto emergere criticità particolari. Tutto sembrava sotto controllo, fino a quando il destino ha deciso diversamente.
Il sindaco di Castelguglielmo, Giorgio Grassia, si è fatto portavoce del lutto dell’intera citrtadina: “Non ci sono parole per descrivere la sofferenza di fronte a una tragedia così”. Eleonora era benvoluta da tutti, aveva frequentato le scuole medie in paese e per il liceo si spostava ogni giorno nella vicina Badia Polesine. Durante le estati prestava servizio come animatrice per i bambini, un’attività che la rendeva ancora più amata e vicina ai più piccoli.
Il ricordo della sua vitalità rimane impresso nei cuori di tutti, e per amici e compagni di scuola è difficile accettare che una ragazza con così tanta vita davanti sia stata strappata via da un male fulminante. In mezzo a tanto dolore, i genitori di Eleonora hanno compiuto un atto di grande generosità: la decisione di donare gli organi. Una scelta coraggiosa che permetterà ad altre persone di vivere e che trasforma una tragedia in un grande gesto di speranza.
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