di Giulio Ambrosetti
Ennesimo incidente mortale in via Messina Marine, a Palermo. E’ la via che costeggia il mare nella parte orientale della città. Fino a tre anni fa questa via era al terzo posto per numero di incidenti automobilistici. Ieri una donna di 67 anni è stata presa in pieno da un Tir e ha perso la vita. E’ successo a due passi dall’ospedale ‘Buccheri-La Ferla-Fatebenefratelli. Si tratta di una via quasi sempre congestionata dal traffico. E’ una via particolare: le abitazioni si trovano proprio di fronte il mare e si registra un continuo attraversamento di pedoni. Ci sono tanti negozi e il via vai delle persone è continuo. E’ un’arteria cittadina particolare, che alterna momenti di grande traffico a momenti in cui la strada è libera e, spesso, gli automobilisti, come si usa dire dalle nostre parti, ‘allazzano’, cioè vanno giù con l’acceleratore. Questa strada e i relativi incidenti, che purtroppo sono tanti, merita un piccolo approfondimento.
E’ noto che da tempo, a Palermo, si dibatte su un tema cittadino molto particolare: è giusto privilegiare la fluidità del traffico automobilistico o bisogna riflettere un po’ anche sulla sicurezza nelle strade per gli automobilisti e, soprattutto, per i pedoni? Non è, soprattutto in riferimento alla sicurezza dei pedoni, una questione di poco conto, se è vero che, da quando hanno preso piede i telefoni cellulari, la vita di chi si muove a piedi è diventata più difficile. Certo, politica e Parlamento sfornano leggi per punire chi guida mentre parla al telefono cellulare. Ma chi è che controlla e sanziona gli automobilisti che guidano con il telefono cellulare tra le mani? Lo stesso discorso vale per i pedoni che attraversano le strade con il cellulare tra le mani senza rispettare il semaforo. Ma stiamo divagando.
Torniamo all’incidente in via Messina Marine. Il consigliere della II Circoscrizione, Giuseppe Federico, dopo l’ennesimo incidente avvenuto in questa via, dice: “Serve un semaforo a Sant’Erasmo, nei pressi di via Ponte di Mare. È inaccettabile che si continui a privilegiare la fluidità del traffico a discapito della vita delle persone”. La questione è sempre quella: dobbiamo privilegiare l’idea che punta a snellire il traffico della città o bisogna puntare anche alla sicurezza? Forse nel tempo in cui viviamo riflettere un po’ su come rendere le strade cittadine più sicure non sarebbe male. Nel caso di via Messina Marine, per restare in tema, non sarebbe il caso, vista la presenza giornaliera di tantissime automobili e di tante persone che attraversano la strada, di pensare ai dissuasori?
Lo sappiamo: oggi i Comuni, per fare ‘cassa’, sono più orientati a optare per gli autovelox. Però, in questo caso, più che il timore di prendere una multa, sarebbe più proficuo piazzare i dissuasori che costringono gli automobilisti a ridurre drasticamente la velocità.
Non sarebbe male, di giorno, la presenza di qualche vigile urbano, soprattutto in prossimità dell’ospedale, visto che gli incidenti mortali vanno in scena anche in questo tratto della strada. Sarebbe bene anche curare meglio l’illuminazione di via Messina Marine, che ha sempre creato problemi. Ricordiamo che sono in corso, o dovrebbero partire a breve, i progetti per la riqualificazione urbanistica dei quartieri che si snodano proprio lungo via Messina Marine, dalla costa della Bandita allo Sperone. Progetti importanti per rilanciare il tratto di costa orientale di Palermo che è stato abbandonato a partire dal secondo dopoguerra. Un tratto della città che è stato utilizzato irrazionalmente come luogo di accumulo dei materiali che residuavano dal tumultuoso sviluppo edilizio della Palermo degli anni ’50, ’60 e ’70.
Da qualche anno a questa parte è cominciata una lenta rinascita di questo tratto di costa che, prima della Seconda Guerra Mondiale, era la spiaggia nazionalpopolare di Palermo. Poi, come già ricordato, sono arrivati sessant’anni e forse più di abbandono. Oggi, piano piano, i cittadini che abitano in questa parte della città sono tornati a riappropriarsi della spiaggia. Nella stagione estiva sono riapparsi gli ombrelloni. La presenza dei tanti cittadini che tornano nel mare di questo tratto di costa fa aumentare, nella stagione estiva, il traffico. Come già accennato, alcuni tratti di via Messina Marine, là dove sono presenti esercizi commerciali, non consente alle auto, durante il giorno, di raggiungere i 40-50 km l’ora. Ma ci sono tratti, privi di negozi, dove il traffico delle automobili è più spedito. E poiché anche in questi tratti della via Messina Marine ci sono abitazioni, con persone che, soprattutto in Estate, attraversano tale strada più volte al giorno per recarsi al mare, sarebbe più che mai opportuna la presenza di dissuasori e anche di qualche semaforo. Non sta scritto da nessuna parte che, per velocizzare il traffico automobilistico, va penalizzata la sicurezza delle persone. Così come non sarebbe male la presenza di Vigli urbani e, in generale, di forze dell’ordine per sanzionare che guida con il telefono cellulare tra le mani.
Ultima notazione. La via Messina Marine prosegue costeggiano il mare fino a Messina. E’ la strada che viene chiamata Statale 13 o Settentrionale Sicula. Chi la percorre nei giorni festivi incontra spesso gruppi di ciclisti. La strada è stretta e, spesso, i ciclisti, invece di proseguire in fila, si muovono l’uno accanto all’altro chiacchierando, occupando la corsia della strada, costringendo gli automobilisti ad effettuare sorpassi che, in alcuni casi, sono rischiosi. Non sarebbe male effettuare controlli lungo questa strada, invitando i ciclisti a restare sulla destra e a non proseguire l’uno accanto all’altro per chiacchierare. Anche a tutela della loro incolumità.
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