Oltre 300mila per il Festino di Santa Rosalia, onorata memoria delle donne vittime di violenza

In circa 350mila (secondo la stima del Comune) per il 401° Festino di Santa Rosalia a Palermo, che ha onorato la memoria di Sara Campanella e delle donne vittime di violenza, con le parole dell’arcivescovo Corrado Lorefice. Un’edizione, l’ultima, che ha visto forse scendere in piazza qualche migliaio di cittadini in meno rispetto all’ultima, quella del 400esimo anniversario, e durante la quale si sono registrati fischi al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, salito sul carro. Un segnale chiaro per l’amministrazione comunale, in un momento particolarmente difficile per la città.

“Il rapporto col Festino è storico, sono nato e cresciuto a Palermo e non l’ho mai lasciata, anche quando ho avuto incarichi a Roma. E’ un legame profondo e forte con la città che vive dei suoi problemi, ma dove ci sono anche imprenditori coraggiosi. Noi sosteniamo l’impresa che rischia per dare posti di lavoro ai giovani”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenuto a Tgs in occasione del Festino.

“Cosa chiederei a Santa Rosalia? Meno delinquenza, condivido l’allarme del sindaco e ho chiesto un incontro al Ministro degli interni. 350 mila presenze? Senza una fede profonda tutta questa gente non sarebbe qui. Ai palermitani auguro serenità e che possano trionfino sempre valori importanti come la trasparenza. E’ importante fare sistema, fare squadra in una terra che ha subito tante dominazioni senza aver perso mai il proprio Dna. Noi come Regione ce la stiamo mettendo tutta. La Sicilia è quella che cresce più in tutto il paese, aumenta l’occupazione, le entrate fiscali, quindi i segnali stiamo cercando di darli. Dobbiamo confrontarci però anche con eventi calamitosi figli dell’ecosistema e con emergenze come quella idrica che stiamo cercando di fronteggiare”.

L’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice in occasione del suo discorso alla città per il 401esimo festino di Santa Rosalia, ha voluto dare voce “a tutte le donne vittime di violenza e di femminicidio, in particolare di Sara Campanella, giovane studente universitaria misilmerese uccisa a Messina il 31 marzo scorso. L’Arcivescovo ha letto prima una lettera dei familiari della ragazza e poi una lettera scritta dalla stessa Sara.

“Santa Rosalia ti affidiamo i giovani vittime di violenza per mano di altri giovani, uccisi dalla droga e quelli che si sono tolti la vita, le loro famiglie torchiate dal dolore. Facci rinnegare ogni forma di violenza. Fa che chistu mali non compaia chiu” ha concluso in dialetto Lorefice.

redazione

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