Il tribunale del Riesame ha accolto l’appello della procura ritenendo fondato il pericolo di inquinamento probatorio e il pericolo di reiterazione del reato e sussistenti i gravi indizi di colpevolezza dei reati contestati agli indagati e dell’aggravante del metodo mafioso.
Maria Concetta Riina e Antonino Ciavarello, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Ros diretti dalla Dda di Firenze, avrebbero inviato, riporta una nota della Procura, “pressanti e minacciose richieste di denaro che hanno sortito l’effetto voluto tanto da costringere uno dei due imprenditori a consegnare all’indagata anche una somma di denaro”.
In particolare Ciavarello in quel periodo, nonostante fosse rinchiuso in un penitenziario, riusciva a inviare con un cellulare messaggi alla moglie e ai due imprenditori.
I fatti contestati risalgono ad agosto 2024. Disposta la misura cautelare in carcere per Maria Concetta Riina, figlia del boss di Cosa Nostra morto nel 2017, e di suo marito Antonino Ciavarello.
È ancora emergenza violenza a Palermo. Quattro ragazzi portoghesi e una giovane turista italiana sono…
La Sicilia continua a sorprendere con i suoi teatri millenari e una "piccola Parigi" nascosta:…
Una persona è stata arrestata e condotta in carcere e altre due sono state poste…
Un ragazzo di 17 anni ha perso la vita la notte scorsa in seguito ad…
Le perquisizioni in tre luoghi all'epoca dei fatti nella disponibilità dell'ex procuratore di Caltanissetta, Giovanni…
Blitz antimafia, con oltre 200 carabinieri del comando provinciale di Catania impegnati nell'operazione denominata "Cerbero"…