Per la polizia è “suicidio”, la famiglia di Aurora non ci crede: aperto fascicolo dalla Procura di Palermo

aurora maniscalco hostess

La magistratura austriaca potrebbe dire l’ultima parola domani, venerdì, quando deciderà se disporre, come chiedono i familiari, l’autopsia sul corpo di Aurora Maniscalco, l’hostess 24enne di Lauda Air di origine palermitane morta lunedì notte dopo essere caduta dal balcone del suo alloggio, al terzo piano di un palazzo di Vienna.

Per i genitori, che sono corsi nella capitale austriaca, non sarebbe stato né un incidente né un suicidio. Ipotesi a cui invece è propensa a credere la polizia locale che ha fatto sapere – la notizia è stata pubblicata sul quotidiano ‘Kronen Zeitung’ – che la ragazza si sarebbe uccisa o sarebbe precipitata nel vuoto accidentalmente e che perciò l’inchiesta sarebbe vicina all’archiviazione. La polizia, rispondendo a una domanda dei giornalisti austriaci, ha infatti risposto: “per noi, contrariamente alle affermazioni della famiglia, profondamente addolorata, il caso è chiuso”.

“Dopo aver ascoltato i testimoni e interrogato l’amico della defunta – ha aggiunto la polizia al quotidiano di Vienna – è rimasta solo la versione di un incidente o di un possibile gesto disperato”.

E intanto, il sostituto procuratore della Repubblica di Palermo Ludovica D’Alessio ha aperto un fascicolo per la morte di Aurora. L’apertura del fascicolo da parte del pm del capoluogo siciliano, è un atto dovuto, dopo la presentazione dell’esposto da parte dei familiari della giovane palermitana, che si sono affidati all’avvocato Alberto Raffadale.

“Servono analisi approfondite”: la famiglia di Aurora non ci crede

La famiglia della vittima, però, non intende accontentarsi delle conclusioni delle autorità austriache e ha dato mandato a un legale di sollecitare l’esame autoptico e le analisi dei cellulari e dei dispositivi elettronici usati da Aurora, che non sarebbero stati sequestrati.

L’avvocato Alberto Raffadale ha presentato, come riporta ansa, un esposto alla magistratura viennese e uno a quella palermitana anche se, per legge, sui reati commessi all’estero su cittadini italiani, sarebbe in realtà competente a indagare la Procura di Roma. Aurora Maniscalco è caduta dal balcone dell’alloggio in cui viveva col fidanzato, Elio Bargione, anche lui assistente di volo di origine palermitana.

Il 27enne, interrogato dalla polizia, ha raccontato che la ragazza sarebbe precipitata dal balcone (accidentalmente o volontariamente) dopo una lite. La coppia viveva un periodo difficile e Aurora, secondo quanto si apprende, si sarebbe allontanata da casa per alcuni giorni e sarebbe tornata la notte dell’incidente. Alcuni testimoni oculari avrebbero poi visto la giovane cadere nel vuoto. I familiari della vittima, però, continuano a chiedere approfondimenti, denunciando alcune anomalie.

Ad esempio la chiusura, non è chiaro decisa da chi, dei profili social della ragazza; il fatto che il fidanzato abbia avvertito i suoceri solo dopo sette ore dai fatti, mentre si sia subito mosso per chiamare i propri genitori. “Non vogliamo puntare il dito contro nessuno – ha detto il legale della famiglia – ma secondo noi ci sono ancora molti aspetti da chiarire nella vicenda”. Disperati i genitori di Aurora. Il padre Francesco, che dopo la separazione dalla moglie vive a Rimini, ha voluto dare un ultimo saluto alla figlia su Facebook. “Sei volata in cielo dritto nelle braccia di Dio”, ha scritto. Mentre la cugina della ragazza annuncia: “ti renderemo giustizia.