Le banche continuano a rivedere la loro rete commerciale sopprimendo ulteriori sportelli bancari. A livello nazionale altre 95 filiali hanno chiuso i battenti confermando un trend inesorabile che continua ad allarmare. Quello rilevato il 31 marzo 2025 é il peggior inizio d’anno di sempre con il quale devono confrontarsi cittadini, famiglie e imprese, lasciati senza presidi essenziali.
In Sicilia lo stato di difficoltà viene acuito da carenze infrastrutturali e da una popolazione residente che, peraltro, vede sempre più innalzarsi la curva degli anziani. Il XII report della Fondazione Fiba di First Cisl è alquanto eloquente. 371mila siciliani non hanno a disposizione alcuna banca e 516mila possono utilizzare un solo sportello. Sono numeri da brivido che, rapportati alla popolazione residente nella nostra regione, registrano un 18% di cittadini chiamati a convivere con problemi di dotazione dei servizi finanziari. Ragusa, Siracusa Caltanissetta e Catania sono le province che maggiormente soffrono di desertificazione bancaria assoluta.
“Pesante la situazione delle imprese”
Sul fronte economico risulta altresì pesante la situazione delle imprese. Ben 19mila hanno sede in città che non vedono presente alcuna banca. E 28mila sono attive in zone che hanno appeno uno sportello bancario disponibile. Comprensibili i disagi che non possono essere del tutto compensati dal ricorso all’internet banking. La Sicilia è infatti al terzultimo posto della speciale classifica nazionale con una percentuale media di utilizzo del 35% contro il 67% della provincia di Trento o il 66% della Lombardia.
La segretaria generale First Cisl Sicilia, Chiara Barbera evidenzia che “siamo di fronte ad un problema di sistema. Continuiamo a denunciarlo aggiornandolo con i puntuali report della Fondazione Fiba. Le istituzioni sono chiamate a farsene carico. Per quel che ci riguarda, come Cisl Sicilia e First Cisl Sicilia, ribadiremo al governo Schifani la necessità d’istituire un Osservatorio regionale sull’attività bancaria che possa mitigare gli effetti della desertificazione”.
Per Chiara Barbera “la presenza di una banca è anche un presidio di legalità. E’ una struttura che favorisce l’inclusione sociale nel pieno rispetto degli articoli 41 e 47 della Costituzione. Le Bcc, banche di credito cooperativo, si sono caratterizzate per un numero di chiusure filiali più contenuto ma da sole non possono compensare il massiccio abbandono operato dai maggiori istituti di credito nazionali. Per questo l’Osservatorio regionale sulla desertificazione che proponiamo è necessario per istituire un monitoraggio istituzionale utile a garantire almeno uno sportello bancario in ogni comune siciliano”.
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