Il silenzio ed il dolore per Sara Campanella: a Misilmeri la camera ardente

La cittadina accoglie con commozione il feretro della giovane Sara Campanella, tra silenzio, lacrime e grande dolore.

Il silenzio, ieri, è stato spezzato dalle sirene della polizia municipale, che ha guidato il corteo funebre di automobili verso il residence di via Nazionale, a Misilmeri. È qui, nella provincia di Palermo, che abitava la famiglia di Sara Campanella, la giovane studentessa ventiduenne la cui prematura scomparsa ha scosso profondamente l’intera Portella di Mare.

Sui balconi dei palazzi circostanti, i vicini di casa si sono affacciati in segno di rispetto, osservando in silenzio l’arrivo della bara bianca. Tanti hanno abbassato il capo, commossi, in un gesto di partecipazione al dolore di una famiglia distrutta da una perdita immensa e ingiusta.

Dietro il carro funebre che trasportava la salma di Sara, seguiva l’auto con a bordo i genitori e il fratello, visibilmente provati. L’abbraccio della comunità a loro si è trasformato in un’unica voce silenziosa fatta di sguardi, lacrime e gesti di profondo rispetto.

Ier sera s’è tenuta una veglia privata all’interno della casa della famiglia Campanella. Un momento di raccoglimento intimo e riservato, voluto dai familiari, al quale hanno partecipato soltanto i parenti più stretti e alcuni amici molto vicini alla giovane e ai suoi genitori.

Camera ardente a Misilmeri: l’ultimo saluto

Oggi, invece, la camera ardente: dalle 10:30 aperte le porte della chiesa delle Anime Sante a Misilmeri, in piazza Comitato. Una camera ardente allestita con cura e rispetto per permettere a tutta la cittadinanza di dare l’ultimo saluto a Sara Campanella. In tanti con un fiore, una lettera, una carezza simbolica alla giovane studentessa. Una morte che ha lasciato un vuoto incolmabile. Le porte della chiesa delle Anime Sante, in piazza Comitato, saranno aperte dalle 10,30, domani, invece, i funerali con l’arcivescovo di Palermo. E in tutta la provincia sarà lutto cittadino, come ufficializzato dal sindaco del capoluogo, Roberto Lagalla.

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