Maxi sequestro da 1,4 milioni di euro: colpo ai fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro
Le forze dell’ordine assestano un nuovo duro colpo alla rete di protezione di Matteo Messina Denaro. Il comando provinciale della Guardia di finanza di Palermo ha eseguito un sequestro di beni dal valore complessivo di 1,4 milioni di euro nei confronti di Laura Bonafede e Andrea Bonafede (classe 1963). Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Trapani, che considera i due tra i principali fiancheggiatori del boss di Cosa nostra.
Le indagini si sono concentrate sulla ricostruzione del profilo patrimoniale degli indagati e delle loro famiglie. I due sono già stati condannati in primo grado con rito abbreviato rispettivamente a 11 anni e 9 mesi e 14 anni di reclusione. L’obiettivo dell’inchiesta è anche quello di individuare eventuali flussi di denaro destinati al finanziamento della latitanza di Messina Denaro.
Gli inquirenti hanno messo in luce il ruolo centrale che i Bonafede avrebbero avuto nel garantire al boss mafioso una rete di protezione, essenziale per proseguire la sua vita in clandestinità.
I beni sequestrati comprendono ben otto immobili situati tra Campobello di Mazara (TP), Castelvetrano (TP) e Palermo. Inoltre, sono stati bloccati 13 conti bancari e confiscato un veicolo.
Questa operazione si inserisce in un più ampio contesto di azioni mirate a smantellare l’apparato economico che ha supportato per anni la latitanza dell’ex boss mafioso.
Nelle scorse settimane, un altro duro colpo è stato inflitto alla rete di protezione di Messina Denaro. Un ulteriore sequestro, dal valore di oltre tre milioni di euro, è stato eseguito nei confronti di un altro soggetto ritenuto favoreggiatore della latitanza del boss. (nella foto archivio: il “covo” di Messina Denaro)
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