Ancora una volta, il Mediterraneo teatro di una straziante tragedia dell’immigrazione. Un’imbarcazione partita da Zuara, in Libia, è naufragata nell’area SAR maltese a 53 miglia a sud-sudovest di Lampedusa. Quindici i superstiti soccorsi, due i dispersi, e due bambini trovati morti a bordo. Un terzo minore, figlio della stessa madre superstite, è finito in mare.
“Un bambino è morto tra le mani del medico durante il massaggio cardiaco. È stato straziante,” ha raccontato Arturo Centore, comandante della nave ONG Sea Punks, che ha effettuato il salvataggio.
Il dramma si è consumato sotto gli occhi disperati della madre, che ha perso tutti i suoi tre figli.
Malta, contrariamente al passato, ha risposto all’emergenza inviando un elicottero per soccorrere una donna incinta e un uomo in gravi condizioni, trasportandoli a La Valletta. Gli altri 15 superstiti, 14 camerunensi e un nigeriano, sono stati trasbordati sulla vedetta della Guardia Costiera CP322 e trasferiti a Lampedusa. Durante il tragitto, la Guardia Costiera ha recuperato altri 38 migranti soccorsi da tre motopesca.
Intanto, nuovi sbarchi si sono verificati sull’isola: due gruppi sono arrivati autonomamente alla spiaggia della Guitgia, mentre altre 49 persone, salvate dalla marina militare a una ventina di miglia dalla costa, sono state trasferite a bordo del pattugliatore Cassiopea diretto in Albania.
All’hotspot di Lampedusa si trovano attualmente circa 200 migranti, ma la situazione rimane critica. (foto archivio)
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