Il tribunale di Catania ha annullato il trattenimento di un trentenne egiziano, sbarcato recentemente sulle coste siciliane e trattenuto nel centro per migranti di Pozzallo-Modica.
La decisione, firmata dal giudice Rosario Maria Annibale Cupri della sezione immigrazione, ha respinto il provvedimento emesso dal questore di Ragusa.
Alla base della sentenza, il richiamo a un importante pronunciamento della Cassazione, secondo cui il giudice ordinario ha il potere e il dovere di verificare la legittimità della designazione di un paese d’origine come “sicuro” da parte delle autorità governative, quando questa contrasti in modo evidente con la normativa europea.
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La sentenza segna un precedente significativo nella gestione delle procedure di trattenimento dei migranti, ribadendo il ruolo centrale del controllo giudiziario sulle decisioni amministrative in materia di immigrazione.
Il caso solleva nuove discussioni sulle garanzie offerte ai migranti e sull’allineamento delle procedure italiane con le normative europee.
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