Il 2024 si è confermato ancora un anno difficile per l’olivicoltura siciliana, con un calo della produzione di olio superiore al 50% rispetto agli anni precedenti.
“Il clima e gli effetti della siccità hanno influito in maniera significativa sul raccolto”, spiega Salvatore Barbagallo, assessore regionale all’Agricoltura. “Tuttavia, il settore ha dimostrato una certa resilienza, e con il nuovo piano di sviluppo rurale puntiamo a sostenere gli imprenditori agricoli attraverso finanziamenti mirati”.
A Palermo, l’olio siciliano è stato protagonista dell’evento “Olio di famiglia – 130 anni di storia”, organizzato per celebrare i 130 anni della Premiati Oleifici Barbera.
Manfredi Barbera, Ceo dell’azienda fondata nel 1894, ha sottolineato l’importanza di coniugare tradizione e innovazione per affrontare le sfide attuali.
“Da dieci anni collaboriamo con l’Università su campi sperimentali per identificare le varietà siciliane più adatte a sistemi di coltivazione moderni, come la Calatina e la Nocella, che resistono meglio alla siccità”.
Un aspetto chiave dell’approccio innovativo è la creazione di un grande bacino idrico per raccogliere acqua, garantendo risorse durante le emergenze. “L’ulivo è una pianta forte“, afferma Barbera. “Spero che riesca ad adattarsi ai cambiamenti, evitando il destino dei dinosauri”.
L’evento si è svolto al Teatro Politeama di Palermo, e questo hanno partecipato artisti di fama nazionale e istituzioni. Dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, una lode al successo dell’olio Barbera, definito un simbolo dell’eccellenza agroalimentare siciliana e del Made in Italy sui mercati internazionali.
Video tratto dal tg Medianews – Interviste di Roberta Giuffrè:
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