(llr) Folla e commozione a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, dove si sono tenuti i funerali di Vincenzo Lantieri, il bimbo di 10 anni morto nei giorni scorsi dopo essere caduto in un pozzo artesiano durante un campo scuola in contrada Falabia. Sulla bara bianca, fiori bianchi e la foto di Vincenzo sorridente, un sorriso che si è spento troppo presto. In prima fila nella Basilica di San Sebastiano, la famiglia del piccolo.
Presenti anche decine di bambini che, vestiti di bianco e insieme ai genitori, hanno dato un ultimo saluto al piccolo. A celebrare le esequie, l’arcivescovo di Siracusa monsignor Francesco Lomanto. “Chi ha vicino Dio, come lui adesso, non può morire”, ha detto durante l’omelia.
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La mamma del piccolo intervenuta alla fine della celebrazione ha ringraziato tutti per la vicinanza alla famiglia ma ha anche chiesto giustizia per capire eventuali responsabilità legate al fatale incidente che le ha strappato via il figlio.
A prendere la parola anche la sorella maggiore del piccolo: “Si dice che un giorno ci rincontreremo per non lasciarci più, non accetterò mai l’idea che non ci sei più, potrò solo provare ad abituarmi alla tua assenza”.
Al termine della celebrazione, il feretro del bambino ha raggiunto il cimitero cittadino dove è avvenuta la sepoltura, mentre tutto il paese si è fermato.
L’autopsia intanto ha confermato che il bambino è morto per annegamento dopo essere caduto nel pozzo, profondo circa 15 metri e coperto per metà da acqua. Sono al momento nove le persone indagate per omicidio colposo, tra cui il proprietario del terreno in cui si trova il pozzo e l’educatrice 54enne che ha provato a salvare il bimbo lanciandosi lei stessa nella cavità.
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