Per la tragica morte di Alice Schembri, la 17enne che nel 2017 si tolse la vita dopo una violenza sessuale di gruppo, due accusati sono stati condannati a svolgere lavori di pubblica utilità in una struttura assistenziale.
I due giovani, oggi 26enni, erano minorenni all’epoca dei fatti, avvenuti tra il 2014 e il 2015. Per questo motivo, come richiesto dal pm al Tribunale dei minorenni di Palermo, non affronteranno un processo penale.
Per gli altri due imputati, maggiorenni all’epoca dei fatti, il dibattimento è ancora in corso. Alice si tolse la vita gettandosi dalla Rupe Atenea di Agrigento il 18 maggio 2017, sopraffatta dalla depressione causata dalla violenza subita due anni prima.
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Poco prima del tragico gesto, Alice scrisse un post su Facebook, rivelando il suo dolore: “Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere. Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando”.
Le indagini sulla vicenda furono condotte dalla polizia di Agrigento, che ricostruì la storia attraverso l’analisi dei cellulari degli amici di Alice. La Sicilia continua a ricordare Alice, sperando che la giustizia possa fare il suo corso.
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