Bancarotta, imprenditori di Bagheria nei guai: “Reperti storici nel salotto di casa”

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento del gip di Termini Imerese, denunciando due imprenditori bagheresi per bancarotta fraudolenta. Nei confronti di uno dei due è stato disposto il sequestro preventivo di 360 mila euro e l’interdizione dall’attività imprenditoriale.

Le indagini hanno rivelato che i due imprenditori avrebbero orchestrato il fallimento di un’azienda operante nel commercio di abbigliamento e calzature, generando un passivo di quasi due milioni di euro.

Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza, l’amministratore della società fallita, insieme al figlio, avrebbe distratto gran parte dei valori aziendali attraverso vendite sottocosto e il trasferimento di beni importanti, inclusi avviamento e marchio, verso un’altra società del medesimo settore. Queste operazioni avrebbero lasciato l’azienda priva di un patrimonio aggredibile dai creditori, nascondendo così le reali perdite subite.

Durante le operazioni di sequestro, sono stati confiscati rapporti finanziari, un immobile e oggetti preziosi per un valore complessivo di oltre 50 mila euro. Tra questi, tre coppe di terracotta di origine attica risalenti al V-VI secolo a.C., sottratte in circostanze non chiare dal sito archeologico del Monte Maranfusa e ritrovate nel salotto di uno degli indagati. Quest’ultimo è stato denunciato anche per ricettazione di beni culturali, non essendo stato in grado di dimostrarne il legittimo possesso. (la foto è d’archivio)

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