“E’ evidente che sussiste il pericolo di reiterazione” del reato. Si tratta di quanto scritto dal gip Carlo Umberto Cannella, nel provvedimento con cui è arrivata la convalida del fermo e la successiva ordinanza di custodia cautelare per i ragazzi che hanno violentato la ragazzina di 13 anni martedì scorso a Catania.
Il pericolo di reiterazione viene evidenziato anche in considerazione del fatto che “l’orrore ha avuto fine – si legge – solo grazie al tentativo della ragazza di liberarsi“. (continua sotto)
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Per la personalità degli indagati, “poco avvezzi al vivere civile, appare probabile che, in assenza della disperata reazione, la terribile violenza – ha continuato – sarebbe proseguita anche a opera di altri indagati“.
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Secondo il gip è indicativo della personalità degli indagati che bloccano il fidanzato diciassettenne della vittima, “l’avere agito agevolando e consentendo ad altre persone di violentare una ragazzina di appena 13 anni senza un minimo rimorso, anzi in alcuni casi assistendo alla scena”.
Nella giornata di oggi è arrivata la decisione del Tribunale di Catania (LEGGI), che ha confermato il carcere per i tre maggiorenni fermati dai carabinieri, ed i domiciliari per il quarto indagato, ma con l’obbligo dell’uso del “braccialetto” elettronico. Sono dunque sei, adesso, le persone in carcere per la violenza sessuale del 30 gennaio scorso.
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